Salvini a Lamezia: qui per qualche posto di lavoro in più e qualche immigrato in meno - VIDEO

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Lamezia Terme - Una conferenza stampa annunciata con non poche polemiche e un tavolo conferenze con sopra ruspe giocattolo ad attendere, presso l’Aerhotel Phelipe di San’Eufemia il leader della lega nord Matteo Salvini. Fuori un gruppo di manifestanti ad opporsi al suo arrivo e dentro simpatizzanti, sostenitori e la presenza del movimento Territorio e Lavoro Lametino. Ad affiancare Matteo Salvini, il segretario regionale del movimento, Domenico Furgiuele e Massimo Cristiano, capogruppo in consiglio comunale di Mtl.  Entrambi hanno ripercorso i passi prima e durante la campagna elettorale, che li ha portati a far affermare il movimento che fa capo a Salvini anche a Lamezia, “nonostante le molte critiche ricevute”.

Grandi assenti, forse per le opinioni contrastanti degli ultimi giorni su una loro possibile presenza in conferenza stampa, il neo assessore di area Mtl Elisa Gullo e il sindaco Paolo Mascaro. "Non sono oggi qui per promettere miracoli - esordisce Salvini - ma per impegnarci tutti insieme per qualche posto di lavoro in più e qualche immigrato in meno. Chi ha amministrato questa regione non lo ha fatto nel migliore dei modi e la Calabria ha un incredibile potenziale turistico non sfruttato”. Fa cenno all’abolizione della legge Fornero, degli studi di settore e delll’Imu sui terreni agricoli, parlando poi di una Calabria che ha bisogno di rinnovarsi in ciò per cui eccelle, facendo leva sul miglioramento delle infrastrutture, strade, ferrovie e piano spiaggia. “Siamo uno strumento a disposizione dei calabresi – aggiunge – e ci proponiamo di vincere a livello nazionale e regionale”.

“Se sbarcano gli immigrati clandestini in Calabria non è colpa di Salvini, se crollano i viadotti non è colpa di Salvini, se arrestano gli assessori della giunta non è colpa di Salvini". Alla luce delle ultime vicende regionali legate all’inchiesta “Rimborsopoli”, il leader politico ha affermato: “Chi non sa fare il proprio lavoro deve andare a casa. Non credevo che la giunta calabrese fosse composta da così pochi membri, si tratta di un record storico”. Per poi aggiungere “se l’Italia fosse un paese normale, dopo quanto è successo, in Calabria si voterebbe già in autunno”.

Non manca il suo disappunto per l’immigrazione clandestina in Calabria e sui Rom, parlando dello sgombero di campi abusivi che divengono “esigenze necessarie nel rispetto di tutti i cittadini calabresi”.  Il leader della Lega fa riferimento ad una Calabria “normale, non eccezionale, non un paradiso in terra” ma che quantomeno perda la sua maglia nera di record negativi in Italia. Una terra che secondo Salvini ha ancora tanto da fare e che ha “una fame senza precedenti nella storia della Repubblica Italiana”, riconoscendo che la quantità di messaggi e di richieste per presenziare agli incontri, gli giungono maggiormente da terre in difficoltà come la Calabria, la Sicilia e la Puglia piuttosto che dalla Lombardia. “Il sud sta morendo di disoccupazione e di insicurezza” – conclude Matteo Salvini, definendosi federalista e sostenitore della libertà dei popoli nello scegliere da chi farsi governare, convinto che la Lega “non può più vincere solo nei territori del nord ma ovunque e tutti insieme”. Fuori dall’hotel ha poi salutato da lontano e con un bacio provocatorio il gruppo di manifestanti anti-Salvini, sul posto ancor prima della conferenza stampa, per poi raggiungere Isola Capo Rizzuto e gli altri appuntamenti calabresi che lo attendono per la giornata.

A.R.

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