Stambè (Viva Lamezia) su nuovo Regolamento di Polizia Urbana: "Si rischia di dare duro colpo alle attività commerciali"

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Lamezia Terme - Dopo l’approvazione, da parte della Commissione Straordinaria del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, sono diverse le reazioni dalla politica lametina. Per Antonello Stambè, componente direttivo dell’associazione “Viva Lamezia” si rischia “di dare un duro colpo alle attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande del centro storico di Lamezia, cuore pulsante dell’economia e della movida lametina”.

E, Ricorda “Ai sensi dell’art. 28, co. 1, del Regolamento in oggetto, si applicheranno le seguenti disposizioni: a) dalle ore 22.00 alle ore 7.00 è vietata la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche da parte di chiunque risulti autorizzato - a vario titolo - alla vendita al dettaglio, per asporto, nonché attraverso distributori automatici e presso attività di somministrazione di alimenti e bevande;  b) dalle ore 22.00 alle ore 7.00, nelle strade pubbliche o aperte al pubblico transito e nelle aree verdi non recintate, è altresì vietato il consumo di qualsiasi bevanda in contenitori di vetro;  c) dalle ore 23.00 alle ore 7.00 nelle strade pubbliche o aperte a pubblico transito e nelle aree verdi non recintate, è vietato il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche in ogni genere di contenitore;  d) dalle ore 2.00 alle ore 7.00 è vietata la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche da parte di chiunque risulti - a vario titolo - autorizzato alla somministrazione medesima e nei circoli privati, anche nelle aree esterne di pertinenza di tali locali”.

“Vorrei anche sottolineare - rimarca Stambè in una nota - la lett. b, che in barba alla direttiva UE 2019/904, che promuove la riduzione dell’incidenza dei prodotti in plastica, vieta l’uso dei contenitori totalmente riciclabili come il vetro, per qualsiasi bevanda, anche della salubre acqua. La beffa continua al co. 4 che cito testualmente: “Su tutto il territorio cittadino è vietata l'organizzazione e la sponsorizzazione - tramite qualsiasi mezzo - di tour o percorsi che comportino la frequentazione di locali, birrerie, pub, wine-bar ed esercizi similari, finalizzati esclusivamente al consumo di bevande alcoliche e superalcoliche.” Vorrei ricordare, che la nostra ridente cittadina può vantare delle cantine, famose e rinomate in tutto il mondo, che secondo una lettura estensiva del citato comma, non potrebbero più organizzare percorsi guidati di degustazione all’interno dei loro locali”.

“Lungi da me il non voler apprezzare la genuinità dell’iniziativa, soprattutto dopo gli incresciosi episodi dei mesi scorsi, ma il mio pensiero - conclude - volge, forse per “deformazione” professionale in quanto commercialista all’impatto che il regolamento potrebbe avere sull’economia della nostra città. Infine, mi preme sottolineare che non è con il proibizionismo che si accresce il grado di civilizzazione di un paese. Per tali ordini di ragioni ritengo che detta delibera debba essere immediatamente revocata”.

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