Al carcere di Catanzaro celebrazioni pasquali e nuovi laboratori per i detenuti

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Catanzaro - Non si fermano le iniziative della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro volte al reinserimento sociale dei detenuti attraverso il coinvolgimento della società esterna. Questa mattina è stato organizzato un evento per le celebrazioni della Santa Pasqua affinchè l’istituto penitenziario possa diventare luogo di maggiore umanità e dignità. I detenuti del reparto di media sicurezza hanno avuto l’opportunità di partecipare alla messa celebrata dall’ Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace Claudio Maniago che nell’occasione ha benedetto una croce, creata con materiali di riciclo, dai detenuti frequentanti l’indirizzo artistico dell’Istituto “Vittorio Emanuele II”.

Inoltre i detenuti hanno ricevuto la visita del maestro orafo, Gerardo Sacco, invitato all’evento per visitare il laboratorio di oreficeria, coordinato dai docenti del liceo artistico. L’orafo è rimasto affascinato dal talento artistico dei detenuti che nel corso dell’anno hanno realizzato lavori artigianali con materiali da riciclo, gioielli e persino un veliero donato al celebre orefice. Durante la messa i detenuti del reparto della reclusione ordinaria hanno accompagnato con la chitarra il coro dei volontari eseguito da Suor Nicoletta Vessoni, emozionando con le loro voci.

La direttrice Patrizia Delfino, il comandante Domenico Paino e la Vicecomandante Soccorsa Irianni hanno mostrato al Vescovo e all'orafo gli altri laboratori dove si terranno i corsi di formazione di ceramica e di pasticceria che rappresentano uno spazio educativo in grado di offrire stimoli e un’occasione di comunicazione tra i detenuti e la società esterna. I funzionari dell’area educativa della Casa circondariale di Catanzaro, con il supporto degli ispettori dell’Area Sicurezza, si stanno impegnando nel coordinare i diversi progetti trattamentali, che possano valorizzare le capacità personali dei detenuti e neutralizzare tutti gli effetti negativi che sono prodotti dalla detenzione. Troppo spesso la vita quotidiana dentro gli Istituti carcerari è caratterizzata da storie di degrado, vessazioni e disagio psichico, per cui è fondamentale scandire l’organizzazione della vita detentiva con momenti ludici-ricreativi, attività scolastiche, formative e sportive, tutte occasioni di recupero e di rinascita prima di ritrovare la libertà oltre le sbarre.

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