Anche a Lamezia la "Giornata per la custodia del creato" per sensibilizzare alla salvaguardia della terra

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Lamezia Terme - Si è tenuta anche quest’anno la “Giornata per la custodia del creato”. “Coltivare l’alleanza con la terra” questo il tema della 13a giornata che per il 2018 propone una sfida complessa, quella di ritrovare una prospettiva pastorale nella presa in carico solidale delle fragilità ambientali di fronte agli impatti del mutamento, in una prospettiva di cura integrale. Un evento che ha la funzione di ripristinare il giusto ordine delle cose ricordando a tutti quale sia il compito originario di ogni abitante della terra. La giornata per la custodia del creato è un'iniziativa voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana nata nel 2006 e ogni anno l’evento ha un tema diverso. Un modo per riaffermare l'importanza dell'ambientalismo con tutte le sue implicazioni etniche e sociali. La ricorrenza ufficiale è il primo settembre e anche a Lamezia si è celebrata con un incontro di preghiera e di riflessione voluto dalla Diocesi - Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e organizzato dal responsabile don Antonio Stranges. Tredici anni di sensibilizzazione durante i quali la Diocesi di Lamezia ha messo in atto tramite le Parrocchie scrivendo anche a Comuni e Forze dell’ordine oltre che a enti provinciali, sollevando diverse questioni ambientali come la depurazione e l’inquinamento del mare. Ogni anno, inoltre, vengono consegnate delle benemerenze. Dopo la scuola di Decollatura per l’ecologia e il presepe interreligioso, di Nocera marina per la giornata della salvaguardia organizzata dalle scuole, quest’anno il riconoscimento è andato a Miglierina per la giornata del creato organizzata dalla parrocchia.

“Siamo invitati a riconoscere che la terra è di Dio - ricorda Filippo Santoro, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, la custodia del creato - e che noi siamo di fronte ad una crisi ecologica che richiede una profonda conversione interiore che non può essere rimandata (LS n.216). Ogni uomo, e in particolare ogni cristiano, deve «vivere la vocazione di essere custode dell’opera di Dio» come parte essenziale della propria esistenza e questo «non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (LS n.217). La casa comune di tutti noi viene saccheggiata, devastata, umiliata. La codardia nel difenderla è un ulteriore peccato, un peccato di omissione che ferisce il cuore di chi ci ha posto sulla terra donandoci per amore l’esistenza nostra e di tutto ciò che ci circonda. Come si può coltivare un’alleanza autentica con la “nostra sorella e madre terra” (LS n.1) in un tempo nel quale continuiamo ad infliggere dolore alla nostra “casa comune”?”.

Coltivare e custodire, quindi, questo meraviglioso dono che è stato posto nelle mani di ogni abitante della terra che non deve essere solo rispettoso del posto nel quale vive ma deve custodirlo e coltivarlo affinché anche le future generazioni possano continuare a trarne i frutti utili e necessari al proprio sostentamento. Dedicare la prima giornata del mese di settembre alla riscoperta della cura per il creato può aiutare a riscoprire quella bellezza di cui ogni uomo, in ogni angolo della terra, ha il diritto di godere. La Giornata del creato diventa così un momento di riflessione che sottolinea l’importanza di vivere un vero e proprio ‘Tempo del Creato’. Attenzione viene posta anche al tema del cambiamento climatico che è oggi una realtà sempre più evidente. L’urgenza di agire sul fronte della mitigazione attraverso politiche e programmi internazionali e nazionali per ridurre le emissioni climalteranti, infatti, sarà al centro dell’agenda della prossima Conferenza Onu sul clima, la Cop24 di Katowice, in Polonia, dal 28 novembre al 13 dicembre 2018.

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