Calabria: Uomo trasuda sangue durante Messa a Piane Crati

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Piane Crati - Il fenomeno si ripete da sette mesi, ogni domenica, nella chiesa di Santa Barbara di Piane Crati: un uomo va in trance e trasuda sangue. Gli episodi si verificano sempre durante la Santa Messa, al momento della Consacrazione. All’approssimarsi della Elevazione, infatti, Carmine Mancuso, poco meno di sessant’anni di età, pensionato, comincia a manifestare pallore e tremori prima di “patire” un mancamento che lo immerge in visioni di trascendenza. Con l’Eucarestia, lo svenimento inizia a svanire per risolversi nello stato antecedente, dopo un’ora-un’ora e mezza. Domenica scorsa, puntuale, alla Messa delle undici, si è palesato l’ennesimo episodio. Oramai abituati al fenomeno, i fedeli presenti hanno assunto un atteggiamento di spontanea protezione e di naturale partecipazione. Da oltre venti mesi, Carmine Mancuso porta sul torace tre ferite aperte, tutte a forma di croce, la più grande in corrispondenza del cuore. Una croce disegnata da carne viva, come fosse scolpita, di fronte alla quale ogni indagine scientifica si è arresa, attestandone la inspiegabilità.

E’ possibile parlare di vere e proprie stigmate? La chiesa, dal suo punto di vista, dice “no”, ma chiunque le riconoscerebbe come tali. Sulla loro sacralità il clero non si è pronunciato. Tuttavia, ha dovuto ammettere come assolutamente vero il “fenomeno”, alla luce degli esiti scaturiti dallo scrupolosissimo esame di una commissione diocesana, istituita ad hoc dall’arcivescovo metropolita di Cosenza – Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari. L’organismo di studio, come è stato puntualizzato, si è avvalso “di autorevoli competenze mediche, psicologiche e teologiche”. Alla fine, ha certificato che “il signor Carmine Mancuso presenta tre ferite sul petto a forma di Croce (la maiuscola è testuale, n.d.r.) da più di un anno” e che “le stesse, da circa due mesi, durante la messa domenicale, sanguinano al momento della Consacrazione”. Il documento risale allo scorso mese di marzo ed è stato letto dal parroco della chiesa di Santa Barbara, don Antonello De Luca, durante la Messa delle Palme. La commissione ha ritenuto doveroso “sottolineare” che Carmine Mancuso è “una persona semplice, sana ed equilibrata” e che “gode della stima e dell’affetto di quanti lo conoscono”. “Tutto ciò – secondo la commissione diocesana - non vuol dire che l’esperienza del signor Carmine sia di natura soprannaturale. Solo con il tempo matureranno frutti dai quali si riconoscerà l’albero”. E sino a questo momento, non si può dire che il tempo non abbia confermato la bontà dell’albero, nel senso che la pianta ha continuato e continua a produrre i suoi frutti.

  Luigi Michele Perri       

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