Caporalato, usura e abusivismo ambientale. Confronto del procuratore di Lamezia Curcio con Coldiretti: "Presto altre inchieste"

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Lamezia Terme - "Agricoltura e legalità, caporalato, usura e abusivismo ambientale sul territorio calabrese. A chi conviene?". Su questo delicato e attualissimo tema, confronto webinar tra gli imprenditori agricoli di Coldiretti Calabria, guidati dal presidente Francesco Cosentini e il procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Curcio il quale ha risposto alle tante sollecitazioni giunte dai rappresentanti di uno dei comparti più importanti dell'economia calabrese. Fra gli argomenti trattatati, lo sfruttamento dell'ambiente e dei lavoratori; la concorrenza sleale e i danni che un'economia siffatta genera nei confronti di quelle imprese sane che invece rispettano le regole. A questo proposito, il procuratore Curcio ha parlato dell'esperienza del suo ufficio di  procura a Lamezia.

"Appena insediatomi - ha detto Curcio - ho verificato situazioni che destavano allarme sociale. Il mio ufficio ha imbastito una serie di attività di indagine anche subendo in alcuni casi critiche da imprenditori; è mancato una confronto costruttivo con le rappresentante sindacali e le associazioni di categoria. Questo di cui parliamo, è un filone investigativo che stiamo curando e che a breve darà altri importanti risultati. Purtroppo il rapporto che si instaura tra imprenditore e lavoratore nasce malato e finisce per inquinare l'economia".

Curcio ha parlato di "sfruttamento della manodopera che è un reato diffuso. Siamo nel 2020 e c'è ancora oggi chi pensa di acquisire profitti sulla manodopera. Si tratta di una vera e propria patologia ed è fonte di inquinamento per l'economia e per tutta la filiera che si trova nel settore agricolo a livello di concorrenza sleale, rispetto a quelle imprese che normalmente adempiono ai doveri: contributi, paghe, etc". "Lo sfruttamento del lavoro e della manodopera si basa sullo stato di bisogno e rappresenta una stortura del corretto rapporto che dovrebbe esserci tra lavoratore e datore di lavoro". La casistica che riguarda Lamezia, ha rimarcato il capo della procura lametina, "è simile al resto della Calabria".

Lotta all'inquinamento ambientale

Curcio poi si è soffermato sugli aspetti dell'inquinamento dei terreni e della lotta alla tutela ambientale. "A Lamezia, abbiamo agito con sequestri di intere aree del Lametino. Ho sotto gli occhi le immagini di sversamenti di rifiuti da attività illecite che si verificavano dal 2004 fino ai nostri giorni. In questi anni sono state fatte attività illecite, con auto-articolati, in vaste aree che hanno inquinato le falde a ridosso di terreni normalmente utilizzati per attività agricola come uliveti e altre coltivazioni. Ma possibile - si è chiesto Curcio - che questi soggetti siano così stupidi da avvelenare i terreni dove vivono anche loro, inquinando anche i propri figli?".
Il procuratore di Lamezia ha quindi reso noto che attualmente il suo ufficio si sta "occupando di un'impresa che sta facendo attività di inquinamento sulla matrice acqua per cui si prevede il reato 452 bis". Durante il confronto, Curcio non ha esitato altresì a sottolineare le infiltrazioni della 'ndrangheta nel comparto agricolo legato allo smaltimento dei rifiuti illeciti. "Il ciclo di smaltimento dei rifiuti è un affare dove si proiettano le mafie. Non c'è affare a cui non è interessata la 'ndrangheta. Anche nel caso dello sfruttamento del lavoro così come del traffico di rifiuti, ci sono interessi della 'ndrangheta, non a caso il fascicolo di una delle inchieste su Lamezia è passato alla Dda di Catanzaro.

Emergenza Covid e rischio 'ndrangheta

Il procuratore, facendo riferimento al fenomeno dell'usura ha sottolineato che "a Lamezia le denunce per usura sono pressoché inesistenti, ne abbiamo avute 4-5 non di più. Purtroppo l'emergenza epidemiologica ha aggravato la crisi. Condivido l'urgenza di sburocratizzare gli aspetti legati all'accesso al credito per i piccoli imprenditori. In questa situazione si favoriscono le organizzazioni criminali che ne approfittano perché forniscono la loro disponibilità alla concessione di prestiti ad usura".

Antonio Cannone

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