Cgil presenta il "Piano per lo sviluppo e il lavoro per la Calabria"

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Catanzaro – “Un piano per lo sviluppo e il lavoro per la Calabria” è il progetto realizzato dalla Cgil e presentato questa mattina nella sede di via Massara a Catanzaro. In primo piano, nel documento, il diritto alla salute,  “messo ulteriormente a dura prova con il Covid-19, che può affermarsi - si legge nel piano - esclusivamente nel S.S.N., il solo che risponde ai principi di universalità ed eguaglianza e che ha rischiato di essere definitivamente compromesso dal nefasto progetto di autonomia differenziata, che ci auguriamo sia definitivamente accantonato. Così come intendiamo trovare conferma da quanto sancito dall’art.120 della Costituzione, rispetto all’intervento sostitutivo del governo centrale per affrontare le necessità atte a garantire livelli essenziali delle prestazioni, nel rispetto dei diritti di cittadinanza”. È necessario, ritengono: “modificare il decreto Calabria e sostituire il Commissariamento ad Acta e tutto il management con soggetti riconosciuti dalla comunità scientifica, che abbiano competenze specifiche nella sanità in termini scientifici e manageriali. Il Ministero della salute deve intervenire presto e dotare il sistema sanitario calabrese di guide certe, atteso che ci sono Asp sciolte per infiltrazioni mafiose e altre in dissesto finanziario”.

Altro tema contenuto nel documento, quello delle Infrastrutture: “Una delle prime necessità da colmare nella nostra Regione è quella delle esigenze infrastrutturali, legata alle grandi opere pubbliche ed al settore delle costruzioni”. Per quanto riguarda il tema “Mobilità e trasporti”, sostengono: “Il settore si è riavviato, ancora parzialmente, dopo il periodo delle restrizioni e nella garanzia di servizio pubblico essenziale”. Dalla Cgil puntano l’attenzione sul fatto che: “oggi più di ieri si pone l’esigenza improcrastinabile di affermare la modernità della Calabria sullo scenario internazionale, sia per le merci che per i passeggeri e per il turismo, rilanciando il ruolo dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia”.

Secondo la Cgil: “l’aeroporto di Lamezia dovrà diventare la finestra sul mondo per i calabresi e per le merci che in Calabria si producono”. Altrettanto necessario è il collegamento diretto tra l’aeroporto e la stazione centrale di Lamezia: “l’ultimo miglio” che, rimarcano: “rischia anch’esso di perdere i finanziamenti, cosa che la Calabria non può più consentire che avvenga”.

Altro punto studiato, quello delle “Politiche industriali e attività produttive”. Cruciali, evidenziano “nelle strategie dello sviluppo dovranno essere le zone economiche speciali (ZES), a partire da quella di Gioia Tauro, che costituisce l’epicentro di un progetto di area portuale ed industriale che coinvolge anche le altre aree portuali di Vibo Valentia, Corigliano, Crotone, Villa San Giovanni, Reggio Calabria, le aree aeroportuali di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria e le aree industriali vocate di Lamezia Terme, Vibo Valentia, Crotone e Corigliano. Sono 2476 gli ettari compresi nella ZES Calabria che si punta ad organizzare secondo il modello delle APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate) con infrastrutture e sistemi in grado di garantire la tutela della salute, la sicurezza e l’ambiente”.

Diversi poi i temi analizzati nel piano: dall’energia al servizio idrico. Focus anche sui settori: "Comunicazione, Reti e Spettacolo". Richieste soluzioni anche per il comparto Agricoltura - Pesca - Forestazione settori dove permangono, evidenziano: “molteplici criticità intrinseche nel limitato sviluppo di una economia trainante per la nostra regione”. Poi, focus anche sul credito: “il settore è stato tra quelli che ha affrontato la fase di Covid19, nella nostra Regione, con alte percentuali di modalità di lavoro in Smart Working, con la punta massima (100%) nel comparto esattoriale, il 75% nelle Assicurazioni e il 50% nelle Banche”. Importante anche porre l’attenzione per la Cgil su: “Istruzione - diritto allo studio – Università – Ricerca”. Nel documento si parla anche di commercio, turismo, servizi: “settori tra quelli più colpiti dalla crisi economica conseguente alla Pandemia”. Per quanto riguarda il tema “riforme istituzionali - pubblica amministrazione e innovazione”, ritengono che “La P.A. in Calabria deve conseguire e creare certezze, attraverso la qualità dell’attività amministrativa e dei servizi pubblici indirizzati a migliorare il contesto sociale, economico e occupazionale”.

Nel documento vengono analizzati anche gli argomenti “Welfare” eCiclo Rifiuti”. “Il sistema dei rifiuti in Calabria è al collasso - si legge - innanzitutto perché non può contare su una gestione uniforme per tutto il territorio regionale rispetto ad una raccolta differenziata seria, che garantirebbe una quantità minore di rifiuti nei cassonetti e quindi non provocherebbe situazioni di crisi, che nell’attuale situazione rischia di aggravare l’emergenza sanitaria in corso, quindi risulta necessario avere altri impianti per gestire al meglio questa fase. Comunque, il governo regionale deve intraprendere la via di considerare la gestione dei rifiuti non un problema emergenziale ma una opportunità oltre che una risorsa, così come succede in gran parte dell’Europa e sostenere la costruzione di impianti di selezione e valorizzazione dei rifiuti finalizzati al riuso ed al riciclo. È necessaria una gestione trasparente e legale del comparto che possa garantire gli enti e i cittadini”. Chiudono il cerchio, i temi del lavoro, precariato e l’importanza della riprogrammazione dei fondi comunitari.

Piano per lo sviluppo e il lavoro

Si tratta quindi di “Un piano per lo sviluppo ed il lavoro” che, dalla CGIL Calabria, concludono affermano che: “in questo quadro di profonda emergenza sociale ed economica riteniamo necessario intervenire ed agire con una forte motivazione a sostegno di un nuovo modello di sviluppo, è il momento in cui bisogna elevare l’azione e le politiche pubbliche in un protagonismo per l’efficientamento del modello amministrativo ed in una strategia di politiche economiche atte a produrre e distribuire ricchezza in modo omogenea per classi e territori.Per costruire una nuova Calabria diventa necessario il ruolo ed il dialogo attraverso una diffusa intelligenza   collettiva, tra partenariato economico e sociale, tra le istituzioni centrali e regionali, che deve fare leva su una serie di interventi atte a dotare la Calabria di misure di crescita ed occupazione attraverso:

  • completamento processo di decentramento amministrativo, della macchina burocratica regionale, avviato con la L.R. N.34/2002, destinare compiti e funzioni, non residuali, alle amministrazioni provinciali e favorire le riforme istituzionali con fusioni e aggregazioni di Comuni che in alcuni casi non hanno uffici di progetto, non riescono a garantire i servizi ai cittadini e sono destinati allo spopolamento, per ridurre i costi di gestione ed aumentare i servizi di prossimità.
  • piano per la manutenzione, salvaguardia del territorio dal rischio ambientale, sismico, idrogeologico, attraverso un ufficio unico del piano tra Calabria verde e protezione civile, con sblocco delle assunzioni e turnover.
  • piano di investimenti pubblici con le partecipate pubbliche nelle aree di competenza Zes con rilocalizzazioni, riconversioni e allocazioni di filiere produttive, alla luce della fragilità del sistema produttivo emerso nell’emergenza Covid-19 e che anche alla luce dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica, serve richiedere per la nostra Regione il riconoscimento di “Area di crisi industriale complessa “, per poter essere destinataria dei relativi benefici.
  • Riforma del sistema sanitario regionale, superamento del decreto Calabria, piano operativo condiviso, sblocco delle assunzioni, stabilizzazione ed internalizzazione del precariato, verifica degli accreditamenti nella sanità privata, costruzioni nuovi ospedali.
  • Definizione strategica del Porto di Gioia Tauro con Governance che superi il commissariamento e punti al rilancio dei diversi porti di prossimità dell’autorità portuale, rilancio del sistema aeroportuale calabrese.
  • Attuazione della legge regionale sul welfare, sostegno alle famiglie indigenti, piano socioassistenziale.
  • Piano regionale infrastrutturale, completamento intero tracciato SS 106, alta velocità, piano di recupero urbano, erosione costiera, piano energetico ambientale regionale, rete idrica, innovazione tecnologica a partire dalla   digitalizzazione completa del territorio (Fibra ottica e connessione) per l’abbattimento del digital divide ed il miglioramento dei servizi all’imprese e ai cittadini, avvio dei C.I.S.
  • legge regionale sul diritto allo studio, piano per l’offerta formativa di qualità, piano per approvvigionamento e accesso ai supporti digitali, sostegno economico per il diritto allo studio.
  • In assenza di una risalita della curva epidemiologica da Covid19, per l’anno scolastico 2020/2021 la Cgil ribadisce il principio inderogabile di far ripartire tutte le attività scolastiche in presenza, ritenendo la DAD (didattica a distanza) strumento squisitamente emergenziale e/o complementare.
  • rilancio del turismo, con particolare riferimento alla cultura, ai beni archeologici. Ripresa campagna di scavi dei siti di maggiore interesse archeologico con partenariato con le università calabresi.
  • applicazione legge regionale contro il caporalato con misure anti-sfruttamento come il servizio di trasporto pubblico regionale, il collocamento pubblico attraverso i centri per l’impiego e politiche di accoglienza per il disagio abitativo.
  • Ritenere il caporalato come reato contro i diritti umani e la riduzione in schiavitù, prevedendo per tali motivi un inasprimento delle pene detentive.
  • attivazione da parte della presidenza della regione del tavolo di coordinamento regionale per la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

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