Codacons su Centro Neurogenetica: “Recuperiamo i 17 milioni ‘dimenticati’ e regaliamo la speranza ai malati”

codacons-logo_659c0_1d39b_b9934.jpgLamezia Terme – “Recuperiamo i 17 milioni ‘dimenticati’ e regaliamo la speranza ai malati. Non negateci la speranza”. Così inizia l’accorato appello del Codacons, rivolto al commissario ad acta della sanità calabrese, Saverio Cotticelli ed al ministro della Sanità, per impedire la chiusura del centro calabrese che poteva battere l’Alzheimer. “Mentre la politica è intenta a spartirsi le poltrone – si legge in una nota - la Calabria perde le sue eccellenze ed i malati vengono privati perfino della speranza. Intollerabile che non vi siano fondi per garantire la ricerca ed intollerabile che chiuda i battenti il Centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme diretto dalla dottoressa Amalia Bruni”. 

“Signor ministro – aggiungono - si tratta di una scienziata di fama internazionale che, grazie ai suoi studi, che oggi vengono ostacolati da una politica scellerata, ha individuato la presenilina, ovvero il gene più diffuso dell’Alzheimer. La dottoressa Bruni rappresenta la concreta possibilità per chi soffre di questa terribile malattia, di poterla finalmente sconfiggere. Non possiamo tollerare tagli sulla salute di chi soffre. Non li possiamo accettare mentre la casta si autodispensa vitalizi che hanno il sapore di uno schiaffo a chi soffre. Non li possiamo accettare perché soldi ci sono - incalza Di Lieto, vicepresidente nazionale Codacons”. 

Di Lieto, quindi, lancia una sfida: “Signor ministro, chieda al commissario straordinario di recuperare, immediatamente, quei 17 milioni che l’Asp di Catanzaro ha dimenticato di chiedere indietro ad una struttura privata del capoluogo. Si faccia raccontare dal commissario cosa sostiene la Procura regionale della Corte dei Conti (fascicolo 1/2020). Chieda il motivo per cui l’Asp di Catanzaro - quella commissariata per mafia - ha dimenticato di chiedere indietro la risibile cifra di 17 milioni di euro. Si recuperino subito i 17milioni per provare a battere l’Alzheimer. Altrimenti sarà evidente che sono più importanti gli appetiti privati delle sofferenze dei malati”.

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