Comitati sanità: scioglimento dell'Asp di Catanzaro colpirà rilancio ospedale Lamezia

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Lamezia Terme - Riccardo Viola per il Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, Concetta Perri per il Tribunale del Malato e Giuseppe Gigliotti per il Comitato Malati Cronici in una nota intervengono sulla sanità lametina dopo lo scioglimento dell’Asp di Catanzaro. “Lamezia si avvia ad essere al centro - si legge nella nota - di un ennesimo scioglimento per infiltrazioni mafiose di un ente pubblico. Dopo il terzo scioglimento della nostra amministrazione comunale, dopo l’invio della commissione di accesso alla Sacal, adesso è il turno de procedimento di scioglimento dell’ASP di Catanzaro, che hanno tutt’e tre come uno dei principali perni le infiltrazioni di una stessa ‘ndrina della città. Il danno che come comunità ne subiremo sarà gravissimo. Lo scioglimento andrà infatti a colpire il punto nodale di una delle più intense, partecipate e concordi battaglie civiche di questi ultimi anni: cioè la difesa della sopravvivenza e la richiesta di rilancio dell’Ospedale di Lamezia, che dopo questo scioglimento dell’Asp per infiltrazioni mafiose sarà visto (a torto o a ragione, sinceramente o, per dei ben individuati ambienti, strumentalmente) come il bubbone del sistema sanitario del territorio provinciale".

"Gli ambienti politici provinciali - proseguono dai comitati della sanità - che in questi anni hanno spadroneggiato nel governo della sanità dell’intera provincia catanzarese (e non solo), che hanno tirato l’acqua ad un solo mulino per tutelarne l’esclusività di nodo di eccellenza (i due Hub), che fino all’ultimo in consiglio regionale hanno lottato (chi apertamente, chi sotto traccia) per escludere l’ospedale di Lamezia dall’integrazione nella costituenda azienda unica ospedaliero-universitaria dell’area centrale della Calabria ottenuta su nostra richiesta dal consigliere regionale Scalzo, coglieranno questo scioglimento per infiltrazioni mafiose come la manna caduta dal cielo e riprenderanno con forza la loro battaglia per quell’affossamento definitivo del nostro nosocomio, che avevano comunque già da tempo avviato con una continua e scientifica privazione di reparti, di posti letto, di primari, di medici, di personale socio-sanitario e persino di uffici e funzioni amministrative. Tanto più che questo scioglimento trova in questo momento Lamezia in grande affanno dal punto di vista istituzionale, priva com’è di una amministrazione elettiva ed essendo gestita da una terna commissariale che è stata più che altro una specie di commissario liquidatore della città. Le imminenti elezioni per la nuova amministrazione post commissariamento possono, dunque, e devono innanzitutto trasformarsi in occasione di riscatto da tentativi di infiltrazioni mafiose in ogni anfratto pubblico lametino. Ma devono anche servire a scegliere un Sindaco che possa interloquire e confrontarsi con la commissione straordinaria che amministrerà l’Asp con l’autorevolezza sia di non aver avuto politicamente nulla a che fare, direttamente o indirettamente, con altri scioglimenti per infiltrazioni mafiose, sia di essere stato interprete in prima persona di quelle battaglie sociali in difesa della sanità dell’intero territorio lametino (25.000 firme di petizione, 5.000 persone in piazza, studi scientifici, ecc.), i cui principi e le cui linee portanti dovrà difendere nel rapporto costante che dovrà intrattenere con quella commissione straordinaria".

"Ne va della tutela della salute dei nostri concittadini, della salvezza del nostro ospedale - concludono la nota - della difesa di posti di lavoro che sono tuttora una parte significativa ed importante per un territorio afflitto dalla disoccupazione, del destino dell’economia che gira intorno ai servizi sanitari offerti nel territorio lametino che ancora oggi sono una parte non trascurabile del nostro tessuto economico e che, se si ottenesse di riequilibrare nei nostri confronti lo squilibrio che oggi sempre più avvantaggia la città di Catanzaro, potrebbero diventare uno dei volani di sviluppo del comprensorio lametino. Noi chiediamo alle parti sane della città di ragionarci sopra e di non perdere questa opportunità. Da parte nostra ci proveremo, perché, come abbiamo fatto finora, non vogliamo restare passivamente a guardare lo smantellamento della sanità Lametina".

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