Commissione Antimafia presto a Vibo, Morra: "Stato faccia sentire la sua presenza in Calabria"

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Catanzaro - Si sono concluse nella Prefettura di Catanzaro le audizioni della Commissione parlamentare antimafia, in missione ieri e oggi in Calabria per fare un punto sullo stato della lotta alla 'ndrangheta. Nel corso dell'odierna giornata l'Antimafia ha ascoltato, tra gli altri, la commissione straordinaria dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, esponenti del mondo produttivo e imprenditoriale del territorio, i testimoni di giustizia Andrea Dominijanni e Rocco Mangiardi, il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, il referente regionale di "Libera" Calabria, Don Ennio Stamile, mentre ieri erano stati auditi, tra gli altri, il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Domenico Introcaso. Tra i temi all'attenzione della Commissione parlamentare antimafia le infiltrazioni della 'ndrangheta nelle pubbliche amministrazioni, nella sanita' e nell'economia calabrese e la scopertura degli organici negli uffici giudiziari del Distretto catanzarese.

"Sono emerse - ha detto il presidente Morra al termine degli incontri - rappresentazioni di realtà imbarazzanti per lo Stato: o, quindi, si investe seriamente in questi territori perché esiste un'emergenza, anche sul fronte degli organici delle Procure. L'alternativa è lasciare intatta la realtà e fare solo convegni. Oggi abbiamo analizzato il quadro di Vibo Valentia, al centro dell'operazione Rinascita Scott di qualità e quantità enormi. Non esiste, dunque, solo la 'ndrangheta di Reggio Calabria ma sta crescendo nel Vibonese. Tutti i parametri economici, sociali e culturali ci dicono che siamo in territori difficili e necessitano di un intervento urgente. Non possiamo permettere che nella spesa pubblica ci siano capacità di infiltrazioni così robuste come emerse nelle azienda sanitarie sciolte per mafie. Su sei scioglimenti di aziende sanitarie, 5 hanno riguardato la Calabria e uno la Sicilia. E' nostra intenzione far noi un sopralluogo a Vibo, nel rispetto delle norme anticovid, perché è importante lanciare un segnale, una testimonianza con la presenza fisica l'azione dello Stato. Spero che ciò che possa accadere già a novembre, per spostarsi poi in altre zone come Crotone, Cosenza ma anche la Sicilia, il Veneto, la Valle d'Aosta perché le 'ndrine calabresi sono diffuse in tutto il mondo".

Camillo Falvo,a capo della procura di Vibo Valentia, ha aggiunto: "Siamo contenti di questa attenzione che la commissione sta dimostrando per il territorio di Vibo Valentia ed abbiamo approfondito diversi aspetti, a partire dalla sinergia costante con la procura antimafia di Catanzaro. L'emergenza 'ndrangheta a Vibo è la prima, alla quale si ricollegano altre criticità come le infiltrazioni criminali negli apparati pubblici. Lo sforzo investigativo è enorme e ciò meriterebbe un investimento in termini di organici e uffici".

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