Conclusa la fiction del lametino Carlo Carlei: successo di ascolti per "La fuggitiva"

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Lamezia Terme - Lo scorso 21 marzo con 4.982.000 spettatori pari e 21.9%, aveva "monopolizzato" l'indice si ascolto con il "Giudice Meschino" alla terza replica su Rai Uno. E non si era mai visto un successo così duraturo. Adesso, con la "Fuggitiva", il regista lametino, Carlo Carlei ha sbaragliando la concorrenza tutti i lunedì di aprile con punte del 29% e sempre superiori ai 5milioni e passa di spettatori. Che le vicende di Arianna (Vittoria Puccini) stessero appassionando gli italiani, era un fatto noto già alla prima puntata ma, pian pian che la trama andava infittendosi, ci si è reso conto del perché gli italiani siano rimasti incollati sulla poltrona a trattenere il respiro. Un film d'autore si è detto, "condito" da noir e da un protagonismo femminile che ha reso onore alla bravura di attrici come la Puccini e Pina Turco magistralmente dirette. Ma la bellezza del film si è notata anche nella fotografia e nella scenografia. Nell'intensità espressiva dei personaggi in ogni fotogramma che sono un marchio inconfondibile dello stile Carlei.

Un film d'azione che conferma, al di là dello share televisivo vincente, che in Italia si può fare grande cinema anche in tv. Ergo, siamo di fronte (se mai ce ne fosse bisogno) ad un grande regista cinematografico che cambia il modo di fare televisione come peraltro già dimostrato con "Padre Pio" e "Ferrari" solo per citare alcuni dei suoi film che poi hanno dato un’impronta innovativa e internazionale alla serialità italiana. Aggiungendo naturalmente il lato squisitamente tecnico (da evidenziare l'influenza dei registi che Carlei ama maggiormente come Kubrick, Scorsese, Mann) e la capacità di emozionare profondamente il pubblico. Ecco spiegato, dunque, come le sue opere hanno successo sia in termini di numeri che, cosa ancora più importante, in termini di indice di gradimento. E anche l'ultima puntata, quella di ieri sera, non ha tradito le attese con 5milioni e 300mila spettatori e uno share di oltre 22%. Puntata finale che ha messo fine (momentaneamente?) all'odissea di Arianna-Vesna e svelato le magagne e i complotti esistenti dietro l'uccisione di suo marito. Uno spaccato, al di là della rappresentazione filmica, di quella che è una fetta, purtroppo anche consistente, di società italiana. In particolare quella parte di politica e imprenditoria colluse che brigano con la mafia per interessi illeciti a discapito del bene comune. Per questo, anche un film di denuncia che deve far riflettere.

Antonio Cannone

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