Coronavirus, nessun trasferimento all’ospedale di Lamezia per pazienti e personale casa di cura di Chiaravalle

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Lamezia Terme - Non vi sarà trasferimento presso il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme. Ieri, Antonio Belcastro, dirigente regionale del settore Tutela della salute, aveva annunciato l'intenzione della Regione di trasferire alcuni dei pazienti, e anche personale dalla casa di cura Chiaravalle, al centro di un focolaio di Covid 19, all’ospedale di Lamezia dopo che in un primo momento era stata indicata la sede di Soveria Mannelli come destinazione. Il trasferimento, quindi, non avverrà. Diverse le reazioni del mondo politico e delle associazioni verso questa scelta, che si sono susseguite in queste ore.

“Grazie a chi, con grande ragionevolezza, ha compreso - scrive in un post sui social il sindaco Mascaro - che il nostro Presidio oggi non era in grado di fornire la dovuta assistenza ai positivi da Covid - 19 e non era in grado di assicurare le necessarie condizioni di sicurezza”.

Iniziato trasferimento ospiti Rsa "Domus Aurea"

Inizia nel pomeriggio il trasferimento dei 46 ospiti della Rsa "Domus Aurea" di Chiaravalle Centrale dopo la scoperta di un focolaio di Covid-19 che ha già provocato la morte di 7 persone. Personale medico ed infermieristico del Policlinico Universitario "Mater Domini" di Catanzaro è sul posto per stabilire le priorità di trasferimento verso la struttura catanzarese. Al momento, in accordo tra i commissari che gestiscono la Asp di Catanzaro e la Regione, i 4-5 ospiti che sarebbero dovuti andare nell'ospedale di Lamezia Terme sono stati messi in attesa per verificare le valutazioni su altre strutture. I commissari dell'Asp, intanto, hanno già inoltrato alla Regione la proposta di revoca o di sospensione dell'autorizzazione alla Rsa di Chiaravalle Centrale.

Lega Lamezia: “Scelta di non trasferire pazienti a Lamezia dopo oculata valutazione dipartimento regionale”

Il deputato della Lega Domenico Furgiuele e Pietro Raso, consigliere regionale, informano di aver appena comunicato ai dirigenti della segreteria della Lega lametina che non saranno trasferiti i pazienti al momento ricoverati nella casa di cura Domus Aurea di Chiaravalle verso il nosocomio lamentino. “L’Onorevole Raso - rendono noto - il quale stamattina si è in contrato personalmente, presso il dipartimento della Salute della Regione Calabria, con il dottor Antonio Belcastro confermando il cambio di rotta dei trasferimenti sulle strutture ospedaliere del catanzarese. La scelta di non trasferire più i pazienti all’ospedale di Lamezia è venuta dopo un’oculata valutazione da parte dei dirigenti del dipartimento regionale in quanto l’ospedale lametino non potrebbe garantire l’assistenza necessaria alle persone affette da “Coronavirus”. Purtroppo - concludono - l’ospedale cittadino non è attrezzato a questo tipo d’emergenza sanitaria in quanto negli anni le politiche dei tagli e delle austerità hanno man mano depotenziato quello che poteva essere un punto di riferimento per l’intera sanità della Regione Calabria. Siamo preoccupati per la salute di queste persone. Manifestiamo solidarietà e vicinanza agli ammalati, ai loro familiari e al personale sanitario che si trova a combattere in prima linea questo nemico invisibile”.

Furgiuele (Lega): "Non abbandoneremo i pazienti delle case di cura"

"Mi sono attivato con il sindaco Mascaro, il consigliere regionale Raso, il Direttore Generale Belcastro è il presidente della Regione Santelli per scongiurare l’ipotesi di trasferimento dei pazienti della casa di cura di Chiaravalle presso l'ospedale di Lamezia Terme, ritenendo tale scelta irrazionale e irresponsabile.  L’ospedale di Lamezia non è nell’immediato idoneo a diventare una struttura di terapia intensiva per Covid-19. Precedenti scelte hanno svuotato ed impoverito la nostra struttura di reparti e personale, rendendola oggi inadeguata ad affrontare una tale emergenza. Il fermo divieto sull’utilizzo dell’ospedale di Lamezia non vuol dire però abbandonare questi pazienti al loro destino. Condivido pienamente l’appello dei sindaci di Vallefiorita, Cardinale e Chiaravalle, e la necessità che il Governo non ignori queste realtà, queste situazioni di focolai che stanno creandosi nelle case di risposo e nei centri residenziali per anziani" è quanto si legge in una nota di Domenico Furgiuele.

"Sul punto - precisa - la Lega si è già mossa la scorsa settimana affrontando in parlamento la tristissima questione delle morti silenti  in questi centri, ai quali va garantito tutto il sostegno necessario in termini di dotazione e materiali sanitari.Va garantito tutto il sostegno necessario in termini di protezione del personale ivi operante, forniture dispositivi, materiali sanitari e dotazioni in genere anche necessari ai pazienti. È giunto il tempo che queste strutture, data l'emergenza, vengano temporaneamente equiparate al sistema sanitario nazionale. La lega in tal senso ha anche presentato un emendamento di sostanziale equiparazione al fine di garantire forniture di materiali e presidi sanitari all'altezza della grave situazione di emergenza che si è venuta a  determinare".

Sindaco Vallefiorita: "Stiamo assistendo ad una vera e propria strage"

Il sindaco di Vallefiorita, inoltre, rivolge un appello al Presidente Conte, al Ministro della Salute, al Prefetto di Catanzaro e al Presidente di Regione, “affinché si attivino nel giro di poche ore per risolvere questa situazione a dir poco tragica”. “I pazienti - scrive - ricoverati al momento nella struttura sono privi di ogni assistenza di primaria importanza, stesso discorso vale per gli operatori che si ritrovano a dover lavorare senza nessun presidio di sicurezza sanitaria. Al momento stiamo assistendo ad una vera e propria strage, nel silenzio assoluto delle autorità (in)competenti. Siamo abbandonati a noi stessi, privi di ogni forma di tutela costituzionalmente sancita”.

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