Coronavirus, si allenta la tensione a Villa San Giovanni dopo 150 imbarchi: 80 rimangono ancora bloccati

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Villa San Giovanni - Si allenta la tensione a VIlla San Giovanni con l'imbarco, nella notte, di un primo gruppo di 150 persone per la Sicilia bloccate dopo la chiusura degli ingressi decretata in Sicilia per l'emergenza coronavirus. Per motivi di sicurezza, è stato deciso di effettuare l'imbarco dal porto di Reggio Calabria. In serata, intanto la Polizia Metropolitana di Reggio Calabria, ha distribuito pasti caldi agli automobilisti bloccati a Villa. Molte le famiglie con bambini. Nel gruppo anche una donna incinta, le cui condizioni non hanno destato preoccupazione. A Villa rimangono ancora 80 persone bloccate, ma l'intervento di stanotte ha permesso, quanto meno di allentare la tensione che si era creata nel piazzale di stoccaggio mezzi di Villa San Giovanni. "Le persone non si respingono come pacchi - ha detto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà - e finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano".

Quarantena in hotel per 100 siciliani, proteste

Resteranno in quarantena in Calabria le circa 100 persone giunte in auto fino a Villa San Giovanni e bloccate agli imbarcaderi dello Stretto di Messina perché non in regola con le disposizioni dettate dal governo per il contenimento del contagio del coronavirus. In particolare sono destinate a un hotel di Reggio Calabria, dove dovrebbero essere tutti trasferiti nel giro di qualche ora. Alcuni di loro hanno chiesto tuttavia di fare la quarantena nel loro comune di residenza e sono ancora alla stazione di Villa San Giovanni in attesa di notizie. Come Gianna Simonte, che protesta. "Mi vergogno di essere italiana - dice - siamo praticamente sequestrati da ieri e nessuno fa niente. Ero diretta a Marsala con mio marito siamo qui in una saletta senza avere cibo, coperte e assistenza nell'attesa che si decida se possiamo attraversare lo Stretto".

"Ieri - prosegue - ci hanno comunicato che potevamo scegliere se fare la quarantena in un hotel a Reggio Calabria o se imbarcarci per fare la quarantena nella nostra residenza in Sicilia. Noi abbiamo scelto la seconda ipotesi anche perchè già abbiamo fatto una quarantena nella nave da Crociera dove lavoriamo. Siamo scesi a Civitavecchia dove ci hanno detto che saremmo potuti arrivare in Sicilia. Siamo qui da ieri pomeriggio chiusi in una stanza di con altre 11 persone senza distanza di sicurezza e senza assistenza".

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