Coronavirus, sindaco Chiaravalle: "62 positivi nella casa di cura, pazienti negativi trasferiti a Soveria"

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Chiaravalle - È stato disposto il trasferimento dei dipendenti positivi della casa di riposo di Chiaravalle presso altra struttura solidale di Catanzaro lido. Lo rende noto il sindaco Domenico Donato. “Scorteremo le tre macchine con tutti i dipendenti perché così finisce questa situazione di disagio che stavano avendo” aggiunge il primo cittadino che, conclude il video messaggio alla cittadinanza affermando che “finalmente abbiamo posto fine a questa situazione indecorosa. Sono vicino a tutti quanti loro”.

In merito ai dati ufficiali del dipartimento di prevenzione, ha reso noto che “i casi di positività nella “Domus aurea” sono 62. Uno, il primo caso, già ricovera ricoverata a Catanzaro e 61 casi di positività nella struttura, al momento. Di questi 48 sono pazienti ricoverati e 13 dipendenti. Due in isolamento presso la loro abitazione. Si sta predisponendo inoltre il trasferimento dei 16 pazienti negativi presso altra struttura. È stato infatti disposto il trasferimento presso la struttura di Soveria Mannelli. Altri 28 dipendenti risultati negativi, ho dato mandato che potevano rientrare nel proprio domicilio”. Inoltre, la presidente della Regione Santelli ha firmato un’ordinanza che dispone la ‘chiusura’ di Chiaravalle Centrale.

La lettera aperta del Comitato pro ospedale del Reventino su trasferimento pazienti da Chiaravalle a Soveria Mannelli

“Ci rivolgiamo alla Presidente della Regione Jole Santelli e al dott. Antonio Belcastro, direttore generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute, nonché al Commissario ad Acta, Saverio Cotticelli, affinché si possano valutare le nostre proposte in merito al trasferimento a Soveria di 16 pazienti afferenti dalla nota casa di cura di Chiaravalle come riportato poco fa dal sindaco Domenico Donato. I pazienti in oggetto sarebbero risultati, da quanto ci risulta, negativi anche al secondo tampone, quindi non affetti da patologie imputabili al covid-19. Evidentemente un protocollo precauzionale vuole che dette persone rimangano in osservazione. La struttura di Soveria, pare sia stata scelta per ovviare a tale proposito e a sostegno verranno mandati, sempre se le notizie in nostro possesso sono confutabili, 5 medici, sei infermieri e cinque OSS. Da quanto emergerebbe che detti pazienti verrebbero inviati presso il reparto di medicina, e noi riteniamo che la cosa non sia del tutto opportuna, tanto che inficerebbe ogni possibilità di ricovero per altra natura ai residenti del comprensorio che si vedrebbero respingere nel pronto soccorso ogni possibilità di degenza. Facciamo presente che in un momento di emergenza come la pandemia in atto, ogni struttura regionale deve dare il suo supporto a questo punto anche Soveria deve essere inserita nella rete dell’emergenza. Ma, va anche fatta una diversa valutazione strategica; Soveria essendo dotata di sale operatorie nuovissime, di ambulatorio pediatrico, di laboratorio analisi, di radiologia, avrebbe generato il suo supporto su queste prerogative decongestionando le altre strutture Hub e Spoke, dalla piccola chirurgia in day surgery, all’ospedalizzazione pediatrica e alla diagnostica. Ma, tornando ai trasferimenti da Chiaravalle, facciamo presente che il trasferimento dei pazienti potrebbe essere effettuato al terzo piano (ex chirurgia generale) allo stato predisposto da giorni con letti e suppellettili dove detti pazienti godrebbero di una loro riservatezza garantendo tale riservatezza anche al resto della struttura. La presente al seguito di una serie di perplessità dimostrateci da quanti seguono le sorti della struttura sui nostri mezzi di informazione e sul web. Certi di una vostra valutazione nel merito di quanto qui riportato, si porgono distinti saluti”.  

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