Covid, sindaco Curinga invita alla prudenza: "Situazione seria, massimo rispetto delle norme di sicurezza"

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Curinga - Invito alla prudenza e alla responsabilità. E' questo il senso del videomessaggio del sindaco di Curinga, Vincenzo Serrao, sul fronte dell'emergenza Covid e alla luce dei quattro contagi registrati nelle ultime ore nel paese: i primi due casi sono due coniugi rientrati da fuori regioni, gli ulteriori due casi si sono registrati nella giornata di ieri. "La situazione epidemiologica attualmente - afferma il primo cittadino - è la seguente: alle 14 di venerdì 18 settembre ci sono 2 nuovi casi di covid 19 sintomatici con febbrili. Ad oggi sono stati effettuati 60 tamponi, 25 persone sono state messe in quarantena e altri tamponi sono in corso. C’è stato un contagio da rientro, come gli altri 3 episodi cha abbiamo avuto a Curinga da quando è iniziata a manifestarsi l’epidemia".

"Due concittadini - spiega Serrao - sono andati fuori regione e, dopo diversi giorni dal rientro, hanno accusato manifestazioni febbrili che associati alla positività del tampone li hanno resi inconsapevolmente soggetti infettanti. Cercheremo di gestire anche questa situazione epidemiologica anche se è più complessa perché le occasioni di contagio sono state innumerevoli. Ha fatto chiudere studi medici e scuole. Se avessi la possibilità ordinerei altre disposizioni restrittive per chi entra a Curinga da altre regioni. Ma non ho l’autorità. Consiglio a tutti noi dal rientro da fuori regione sottoporsi spontaneamente a tampone per il bene di tutti. Stiamo cercando in collaborazione con medici vigili, carabinieri, croce rossa e i responsabili Covid territoriali di contenere con ogni sforzo questa realtà epidemica. Consiglio a tutti i cittadini - afferma in ultimo - di seguire le precauzioni che vi ho sempre suggerito, mascherina e distanziamento e continuo lavaggio delle mani. Sacrifici che non costano molto lo dico perché la situazione è seria. Ora più che mai dobbiamo essere responsabili. Perché in attesa dei risultati dei tamponi potremmo diventare zona rossa".

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