Covid, sit-in a Catanzaro: "Riaprire i luoghi della cultura"

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Catanzaro - "Riaprire i luoghi della cultura e rilanciare il mondo dello spettacolo, oggi in gravissima crisi a causa delle chiusure determinate dall'emergenza Covid 19". A Catanzaro è andato in scena il sit-in organizzato da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per chiedere al governo nazionale di "alzare i riflettori sui rischi che il prolungarsi della pandemia potrebbero determinare sulle attività di teatri e cinema, comportando la perdita di posti di lavoro e di molte professionalità importanti in tutti i comparti". Al presidio, che si è tenuto in Piazza Prefettura, hanno partecipato anche vari esponenti della cultura catanzarese e calabrese. Secondo Saverio Ranieri, segretario regionale della Slc Cgil Calabria, "questa manifestazione non è contro qualcuno ma è favore di qualcuno, a favore di chi sta pagando forse il prezzo più altro delle chiusure. È necessario tornare a fare spettacolo e soprattutto far capire che questo settore non è solo frivolezza, e che dietro un grande regista, un grande attore, una grande produzione ci sono il lavoro e il sacrificio di tantissimi professionisti. Purtroppo - ha aggiunto Ranieri - questa categoria di lavoratori da sempre fa i conti con la precarietà e la discontinuità e quindi merita la stessa dignità di altri. Chiediamo un intervento  per alleviare il disagio ma chiediamo anche un intervento più strutturale, attraverso un tavolo tecnico istituzionale, per rilanciare complessivamente un settore che può essere un grande volano per l'economia".

A sua volta, Francesco Canino, segretario generale della Fistel Cisl Calabria, ha evidenziato che la manifestazione "segue quella del 30 ottobre scorso a Cosenza dalla quale ci aspettavamo qualche risposta in più e invece non è cambiato nulla, perché i cinema e i teatri sono rimasti chiusi. In Calabria il settore è ancora più in ginocchio: speriamo che il nuovo governo presti maggiore attenzione a questo settore e che comprenda che si può riaprire in sicurezza, com'è avvenuto in altri ambiti con la differenza - ha rilevato Canino - che in un cinema o un un teatro il rispetto delle regole e il controllo possono essere attuati più facilmente che altrove".

A portare la testimonianze del mondo della cultura è stato Salvo Corea, della società cooperativa Edizione Straordinaria della compagnia del Teatro di Mu e della scuola di teatro Enzo Corea: "Non riusciamo a comprendere perché solo i luoghi di cultura e di spettacolo continuano a rimare chiusi a differenza di altri settori. Questo è particolarmente strano e vogliamo capire il perché. Ieri abbiamo aderito alla manifestazione nazionale sulle luci accese simbolicamente in oltre 500 teatri di tutt'Italia. La gente - ha concluso Corea -  ha potuto vedere come c'è un mondo che ancora resiste, ma francamente non so fino a quando potrà resistere. Non chiediamo ristori ma chiediamo di poter riprendere la nostra attività".

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