"Diamante capitale cultura 2024", consegnato al Mic dossier di candidatura: Liliana Segre presidente onoraria del comitato

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Roma - "Questa mattina la Città di Diamante ha trasmesso al segretariato generale del Ministero della cultura il dossier di candidatura per il conferimento del titolo di "Capitale italiana della cultura" per l'anno 2024". Liliana Segre sarà la presidente onoraria del comitato che supporta la candidatura. È quanto annuncia il sindaco Ernesto Magorno.

"Un dossier di 60 pagine che delinea contesto, strategie, strumenti, piani di sostenibilità ambientale e finanziaria oltre al board concettuale e al programma costruito, come richiesto dal bando, per perseguire gli obiettivi ambientali e sociali dell'Agenda 2030". E' quanto riferisce un comunicato stampa del Comune di Diamante. "La candidatura è supportata - è detto nel comunicato - da un elenco di partner, istituzionali e associativi, che rafforzano il ruolo della città costiera come centro di coesione di un'area vasta che va dalla Riviera dei cedri al parco del Pollino. La presidente onoraria del comitato che supporta la candidatura è Liliana Segre".

"Sono veramente orgoglioso che la senatrice Segre - afferma il sindaco Ernesto Magorno - abbia accettato con entusiasmo l'invito, essendo tra l'altro già cittadina onoraria di Diamante. La sua storia dà senso a quei valori che hanno ispirato il dossier, rafforza il messaggio dell'accoglienza, del dialogo tra i popoli e della tolleranza religiosa che sono una delle emergenze del nostro tempo".

"Ringrazio tutti quelli che hanno deciso di supportarci - prosegue Magorno - a cominciare dalla nostra Chiesa e dalla Fondazione San Francesco di Paola. Mi aspetto che l'entusiasmo attorno alla candidatura cresca ed altri si aggiungano alla lista dei partner che sono indicati nel dossier". Il dossier è stato scritto da Lucia Serino, giornalista e project manager nell'impresa culturale. Ha collaborato l'antropologo dell'università della Calabria Fulvio Librandi, hanno portato un contributo di idee il giornalista Paolo Gambescia, ex direttore dell'Unità, del Messaggero e del Mattino, e il regista teatrale Andrea Carraro.

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