Evento Anteas “Ogni truffa ha il suo professionista”: a Lamezia i più denunciati sono i raggiri romantici

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Lamezia Terme - Improbabili attendenti delle Poste, dell’Enel, della banca che girano porta a porta, volontari della parrocchia o soggetti incontrati sui social, siti internet che chiedono dati sensibili, password, estremi della carta di credito: le truffe sono dietro l’angolo e riguardano tutti, giovani e meno giovani, persone anche pienamente attive e consapevoli, che si trovano poi nella difficile situazione di dover raccontare di essere stati raggirati. Ma è importante denunciare, e informarsi. Parte da questa necessità l’incontro organizzato da Anteas e dalla sua presidente Silvana Sacco, in collaborazione con il Comitato per le Pari Opportunità del Comune di Lamezia Terme rappresentato dalla presidente Annalisa Spinelli, e con la partnership di varie realtà attive sul territorio fra cui numerose parrocchie, Associazione per la Neurogenetica, Associazione Donne e Futuro, Volontariato Vincenziano, Associazione Maria Cristina, I Vacantusi, Casa del Consumatore, rappresentata dalla referente Rosalinda Mazza. Ancora, gli Istituti scolastici “Ardito-don Bosco”, ITE “De Fazio” rappresentato dal Dsga Francesco Falvo, e il Liceo “Fiorentino”, con il dirigente Nicolantonio Cutuli e una rappresentanza di alunni e docenti in sala Luisi.

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L’evento, moderato dalla professoressa Gianna Nicastri, è stato introdotto dai saluti del sindaco Paolo Mascaro e del presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera, e ha visto fra gli intervenuti il dirigente della Polizia di Stato Antonio Turi, il commissario Maria Gaetana Ventriglia, l’avvocato Lucia Cittadino. Forte, nelle intenzioni degli organizzatori e dell’Istituzione ospitante, l’intento di creare un incontro intergenerazionale, che potesse dare risposte a più livelli. Essenziale il ruolo delle Forze dell’Ordine, che come chiarito da Turi, hanno un ruolo non solo nella repressione dei reati ma anche nella prevenzione: dunque è utile un’attività informativa e formativa che metta in guardia rispetto ad “atti ignobili come artifizi e raggiri tesi ad abbassare la soglia della nostra attenzione per creare un ponte che permetta di entrare nella nostra sfera personale o domestica”.

Spesso a farne le spese è chi risulta “ben disposto verso il prossimo e tendente ad instaurare relazioni dirette” – la ragione per la quale vengono spesso presi di mira gli anziani. Ma il problema, come ricordano Mazza e Spinelli, può riguardare tutti e le conseguenze sono spesso traumatiche, non solo per la perdita economica ma anche e soprattutto dal punto di vista psicologico e di perdita di fiducia nell’altro. Le truffe più frequenti rilevate sul territorio di recente? Le racconta il commissario Ventriglia, affiancata dalla testimonianza del giovane liceale Alessandro Miceli sui siti di videogiochi a pagamento che carpiscono dati.

“Le più segnalate sono truffe romantiche – spiega Ventriglia – dove uomini o donne maturi che hanno interrotto lunghe relazioni da poco vengono adescati sui social da persone dell’altro sesso che mostrano foto attraenti e che poi dicono di avere problemi economici e fanno richieste di bonifici dall’estero. Oppure richieste via mail di pagamenti di multe per presunti atti pedopornografici da parte di una presunta polizia postale: alcuni hanno pagato solo per chiudere la vicenda senza essere oggetto di ulteriori disturbi”. “Tenete ben presente – spiega il dirigente Turi – che la polizia postale non manda mail, che l’Inps, le banche o l’Asp, salvo visite fiscali, non girano per le case. E nemmeno la polizia, se non in divisa e con tesserino: ma anche in quel caso, se qualcosa non vi convince, fate una telefonata al 113 per accertarvi”. La polizia occorre invece chiamarla per intervenire, non appena qualcosa non torna, anche se capita ad un vicino o ad un amico, perché le segnalazioni servono ad indagare su eventuali casi futuri o precedenti, pure nel caso non sia più possibile recuperare la refurtiva: “Tanto, anche se dovesse trattarsi di un falso allarme, non ci disturbate – chiarisce Ventriglia – Anzi: siamo contenti”.

Giulia De Sensi

 

 

 

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