Gratteri e Nicaso presentano "L'inganno della mafia"

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Torino - "I film e le fiction mitizzano la mafia. Parlano di una mafia buona e presentano personaggi positivi, invincibili. Personaggi che gli adolescenti prendono a modello, imitano negli atteggiamenti e nel look". Lo denunciano il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e lo studioso Antonio Nicaso, oggi al Salone del libro di Torino per presentare 'L'inganno della mafia' edito da RaiEri. "In questo modo, dal Padrino a Gomorra a Quei Bravi Ragazzi a Romanzo Criminale, la mafia rischia di diventare epica - continuano - E i mafiosi, invece di essere rappresentati come miserabili, appaiono come personaggi Shakespiriani".

"La mafia non spara più e ha un nuovo modo di operare, un nuovo business che tocca anche la gestione dei migranti". Prosegue Nicola Gratteri al Salone del Libro di Torino. "Non è con i corridoi umanitari che si risolve il problema immigrazione. Bisogna allargare gli orizzonti e pensare a politiche di alto respiro", ha aggiunto Gratteri. "Con un 1/3 della spesa attuale - ha concluso - potremmo inviare le nostre imprese nel centro Africa e, rispettando la loro cultura, rilanciare la loro economia".

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