In Calabria +4,7% prime dosi di vaccino anti covid ma preoccupano dati su contagi e tasso occupazione posti letto

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Catanzaro - In Calabria cresce più della media nazionale il dato delle prime vaccinazioni contro il Covid. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, per il periodo 5-11 gennaio, che evidenzia come la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 73,9% (media Italia 79%) a cui aggiungere un ulteriore 4,7% solo con prima dose contro una media nazionale del 3,8%. Per quanto riguarda la terza dose, il tasso di copertura vaccinale è del 60,8% contro una media Italia del 61,5%. Nella fascia di età 5-11 anni hanno completato il ciclo l'1,1% (media Italia 2,4%) a cui aggiungere un ulteriore 22,5% solo con prima dose contro una media nazionale del 15,9%. Nella stessa settimana è stata registrata una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, giunti a 1564, e un aumento dei nuovi casi del 39,9% rispetto alla settimana precedente. Sopra soglia di saturazione i posti letto in area medica (38,2%) e in terapia intensiva (20,1%) occupati da pazienti Covid. A livello provinciale, l'elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell'ultima settimana vede Vibo Valentia la più colpita con 1.883 casi, seguita da Reggio di Calabria (1.148), Crotone (597), Catanzaro (483) e Cosenza (378).

Gimbe, molte regioni verso zona arancione a fine mese

L'enorme quantità di nuovi casi "incontrando una popolazione suscettibile troppo numerosa, sta progressivamente saturando gli ospedali, di conseguenza, molte regioni si avviano verso la zona arancione entro fine mese". Così il presidente della Fondazione Gimbe, Cartabellotta facendo il punto sui posti letto ancora disponibili che, in caso di occupazione da parte di pazienti Covid, porterebbe ciascuna Regione in zona arancione al netto di un eventuale incremento dei posti. Calabria e Piemonte sono a 0 posti disponibili in intensive e in area medica, Liguria 0 area medica e 1 posto in intensiva, Sicilia 0 in area medica e 4 intensive.

Sebastiani: "Piemonte in arancione, e forse Calabria" 

Piemonte e Calabria sono le regioni più vicine alla zona arancione, mentre Valle d'Aosta, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Campania sono prossime a superare le soglie, la Puglia ha già numeri da zona gialla e la Sardegna si avvicina a superare le soglie, mentre la provincia autonoma di Bolzano potrebbe tornare a essere bianca. E' quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). I dati sui ricoveri a livello nazionale indicano che negli ultimi dieci giorni "i posti nei reparti ordinari sono al 27% circa in crescita lineare, con tasso medio di aumento di circa 0,88% al giorno. Si prevede il superamento della soglia del 30% della zona arancione entro la fine della settimana"; nelle terapie intensive "l'occupazione dei posti è al 18% circa, anche qui in crescita lineare con un tasso medio di aumento di circa 0,40 al giorno, che farà superare la soglia i primi giorni della prossima settimana". Fra le regioni, "il Piemonte, è al 33,5% di occupazione dei reparti ordinari e al 23,5% per le terapie intensive", e quindi ha numeri da zona arancione, osserva Sebastiani. Una situazione "qualitativamente identica" ma un po' piu' incerta rispetto al giudizio del Cts di venerdi', continua Sebastiani, "è quella della Calabria che è al 37% nei reparti ordinari e poco sopra il 20% nelle terapie intensive, entrambi in crescita lineare." La Sicilia è al 32,5% per i reparti ordinari e al 19% per le terapie intensive, entrambi in crescita lineare. "La Valle d'Aosta è sopra al 50% per i reparti ordinari e, col trend attuale di crescita, si prevede che superi entrambe le soglie della zona arancione entro martedì prossimo", osserva l'esperto. Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Campania sono in crescita lineare per entrambi i tipi di reparti e, osserva il matematico, "si prevede che superino le rispettive soglie entro martedì prossimo, 18 gennaio, giorno a cui fa riferimento usualmente il Comitato Tecnico-scientifico nella riunione del venerdì".

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