Inaugurato Parco archeologico di Sibari dopo alluvione del 2013

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Cassano allo Ionio - A 4 anni dall'alluvione che sommerse l'area, il Parco archeologico di Sibari torna fruibile. Oggi, infatti, è stato inaugurato dopo che sono stati eseguiti una serie di lavori - costati 18 mln con fondi POin - per pulire, riqualificare e valorizzare l'intera area - con reperti di età romana e magnogreca - e il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide.

"Sono molto orgogliosa - ha detto il sottosegretario al Mibact Dorina Bianchi - della restituzione di questo importantissimo sito. E' un sito unico di cui usufruiranno turisti non solo calabresi ma provenienti dall'Italia e dal mondo. La cultura, insieme al turismo, può creare un solido sviluppo non solo culturale ma soprattutto economico. Ed è questo quello su cui il Mibac sta puntando". "Qui - ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio - c'è un patrimonio culturale che merita di essere valorizzato perché la nostra terra, attraverso realtà che hanno una proiezione internazionale, può diventare più attrattiva".

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"In due anni - ha detto Dorina Bianchi - siamo riusciti a spendere 18 milioni di euro nel miglior modo possibile. Oggi è una giornata importante non soltanto per la cultura in Calabria ma per tutto un itinerario che può nascere partendo da Sibari fino a Siracusa sulla strada della Magna Grecia".

Per Oliverio quella di oggi "è una bella giornata per Sibari e per la Calabria. Sicuramente - ha aggiunto - la valorizzazione di questo patrimonio è un atto di grandissima civiltà. Io ricordo le giornate buie dopo l'esondazione quando il fango aveva coperto l'intera area archeologica. Da lì è ripartito un cammino che oggi ci ha portato a questa bellissima giornata. Noi vogliamo e dobbiamo fare molto per valorizzare il nostro patrimonio culturale. Io credo che il percorso della Magna Grecia, partendo da Sibari e passando per Crotone e arrivare a Locri e a Reggio, deve essere valorizzato perché i nostri giovani possano riconquistare l'orgoglio di appartenere alla terra della Magna Grecia, una terra che ha un patrimonio culturale inestimabile e che non è delocalizzabile".

"E' un patrimonio - ha concluso Oliverio - che solo in Calabria può essere vissuto e può essere incontrato. Ecco perché è importante la giornata di oggi e credo che Sibari potrà e dovrà diventare il punto di riferimento di un percorso importante che dovrà aiutare la Calabria a uscire dalle difficoltà e a recuperare i ritardi per costruire una condizione di crescita e di sviluppo sostenibile".

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Oliverio: "Una bella giornata che deve segnare punto di partenza"

"Oggi  è una bella giornata per Sibari e per la nostra regione. Una giornata che deve segnare un nuovo punto di partenza". È quanto ha affermato il Presidente della Regione Mario Oliverio- riporta un comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta-  che questo pomeriggio è intervenuto all' inaugurazione del Parco Archeologico di Sibari, avvenuta alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali e del Turismo  Dorina Bianchi e di numerose autorità. Subito dopo il taglio del nastro, Oliverio  ha visitato il sito archeologico,  riportato alla sua bellezza ed al suo valore dopo l’alluvione del gennaio 2013 che li aveva sepolti sotto una enorme mole di acqua, fango e detriti. Importante, nel percorso che ha portato al ripristino dell’area,  il ruolo della Regione che ha assicurato i fondamentali interventi di messa in sicurezza degli argini del Crati, impiegando notevoli risorse.

"Ricordo quattro anni fa, una delle tante alluvioni che la nostra regione ha conosciuto, con l'inondazione degli scavi di Sibari. Ricordo quelle ore, quelle giornate che abbiamo vissuto con sgomento, caratterizzate comunque da una  ampia e significativa mobilitazione" ha detto ancora il Presidente Oliverio nel corso di un incontro, successivo all’inaugurazione, tenuto nel Museo  Archeologico Nazionale della Sibaritide.

"Dopo l’alluvione si lavorò di concerto, in sinergia- ha sottolineato inoltre- si sono create le condizioni per partire nuovamente. Non esitammo allora ad assumere responsabilità dinanzi al disastro,  impiegando risorse finanziarie, 4 milioni di euro,  ed umane . Oggi abbiamo destinato ulteriori 8 milioni di euro perché l'asta del Crati sia messa in sicurezza e sono  previsti altri investimenti anche per il ripristino funzionale della foce del fiume. Nella programmazione che abbiamo definito nel Patto per la Calabria abbiamo destinato circa 400 milioni di euro alla sistemazione idrogeologica,  perché se non si parte dal territorio, non si costruisce nessuna prospettiva di sviluppo.”

“Oggi- ha sottolineato Oliverio a Sibari- non è la giornata conclusiva di un lavoro, ma quella di una ripartenza, con più lena, con più determinazione perché noi possediamo un patrimonio unico, che è quello espresso da tutto il percorso della Magna Grecia. Un patrimonio,  in cui è concentrata una grande potenzialità,  che,  se adeguatamente  valorizzato,  può essere fattore di crescita e di sviluppo,  un grande attrattore, un punto di forza per la Calabria proprio per la sua unicità, per la sua preziosità. In questa direzione - ha proseguito -  abbiamo proposto di concentrare  le risorse destinate dal PON cultura alla Calabria proprio sul percorso della Magna Grecia.”

“Per difendere e valorizzare questo patrimonio - ha concluso Oliverio-  dobbiamo farlo diventare  innanzitutto patrimonio delle comunità locali. Solo in questo modo è possibile attivare tutte le sinergie che sono necessarie, attraverso, per fare un esempio,  il coinvolgimento delle scuole perché questo significa fare una operazione di consapevolezza della forza che ha la Calabria, delle sue risorse, una operazione anche di orgoglio di appartenenza a questa terra".

”Bossio: "Inaugurazione Parco Sibari segno di buona politica" 

 "Eravamo, a gennaio 2013, nel pieno della campagna elettorale per le politiche quando si verificò il disastro dell'allagamento degli Scavi di Sibari. L'impressione provocata dagli scavi ricoperti di acqua e fango fu drammatica e percorse tutto il mondo". Lo afferma in una nota la deputata del Pd Enza Bruno Bossio.

"Sin da subito, inoltre - prosegue - emersero le responsabilità del governo regionale guidato da Scopelliti per la mancata attuazione dell'accordo di programma quadro stipulato sin dal 2010 tra Stato e Regione Calabria per la mitigazione del rischio idrogeologico per 220 milioni di euro. La mancata attuazione di quel piano fu la causa indiretta del disastro: invece di dare corso subito alle opere previste, tra cui la sistemazione idraulica del fiume Crati nei territori di Corigliano e Cassano per una spesa di 4 milioni di euro e che forse avrebbe evitato il disastro, erano stati perduti oltre due anni preoccupandosi solo di fare qualche nomina di consulenze. Uno dei primi atti appena eletta deputata fu proprio la presentazione, insieme ai colleghi calabresi del centrosinistra, di una interrogazione al Ministro dell'Ambiente per chiedere conto di questa evidente omissione. In pieno agosto 2013 l'allora ministro dei Beni culturali Massimo Bray accettò l'invito a visitare gli scavi rivoltogli da me e dal sindaco di Cassano Gianni Papasso segnando l'inizio del percorso che ha portato alla rinascita ed alla riapertura di oggi. Ricordo con particolare commozione quella visita, anche perché a guidarci fu la responsabile dell'area archeologica di allora, la compianta Silvana Luppino, purtroppo prematuramente scomparsa, e che è la vera grande assente di questa giornata. Dal 2013 ad oggi sono stati spesi dal Ministero dei Beni Culturali 18 milioni di euro".

"A questi si sono aggiunte - prosegue - le risorse derivate dallo sblocco del famoso APQ grazie alla rimozione del precedente commissario Percolla e la nomina del presidente della Regione Mario Oliverio e del sub commissario Nello Gallo che ha contribuito a mettere in sicurezza le acque che lambiscono il Parco Archeologico oltre ad impegnare e spendere la gran parte delle risorse disponibili".

"Ecco perché - conclude Enza Bruno Bossio - considero l'inaugurazione di oggi un po' anche mia. La felicità con la quale oggi riconsegniamo alla Calabria, al Mezzogiorno e al Paese uno dei più importanti patrimoni archeologici e storici del Mediterraneo e del mondo intero si unisce alla soddisfazione di essere riusciti, come politica calabrese, a fare il nostro dovere. Perché se è vero che le calamità naturali sono spesso imprevedibili, negligenze, sottovalutazioni ed omissioni sono inaccettabili".

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