Influenza, pediatri: "Aumentano accessi al pronto soccorso ma su Calabria non ci sono dati"

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Catanzaro - "Il numero di casi di sindromi influenzali e simil-influenzali in Italia è in aumento in tutta la popolazione. Secondo la rete di sorveglianza Influnet, fra il 7 e il 13 novembre l'incidenza è cresciuta a 6,6 casi per mille assistiti contro i 4,8 per mille della settimana precedente. E purtroppo l'età più colpita è proprio l'età pediatrica, in particolare i bambini da zero a 4 anni, fra i quali si registra l'incidenza maggiore, pari a quasi 20 casi per mille assistiti. Si tratta di valori sopra la soglia epidemica e superiori a quelli registrati nelle ultime stagioni, che sono state caratterizzate da numeri particolarmente bassi grazie alle restrizioni legate a Covid. Ma anche dal confronto con gli anni pre-pandemia si osserva un anticipo della stagione influenzale". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip). "Le regioni in cui ci sono più casi sono Lombardia e Umbria, mentre Molise, Basilicata e Val D'Aosta sono quelle che si attestano su livelli più bassi, però ci sono tre regioni - Calabria, Campania e Sardegna - delle quali non sappiamo ancora i dati. Quello che osserviamo è che di sicuro c'è un aumento dei casi al pronto soccorso, ma secondo quanto riportano alcuni primari di questi reparti, sia di Roma che di Napoli per esempio, è che l'aumento non è legato solo alle sindromi influenzali ma a diversi altri virus, come adenovirus, rinovirus e virus respiratorio sinciziale (Rsv), del quale al momento ci sono pochi casi ma possono crescere, anche se ci auguriamo che la situazione si mantenga a livelli più bassi dell'anno scorso".

Quindi, riepiloga Staiano, "i casi in aumento con accesso al pronto soccorso non sono solo quelli da virus influenzale. L'aumento c'è, ma è legato alla maggiore circolazione di tutti i virus che tradizionalmente colpiscono l'età pediatrica". Per quanto riguarda la protezione dall'influenza, i pediatri ricordano "l'importanza della vaccinazione antinfluenzale - sottolinea la presidente Sip - Il ministero della Salute la raccomanda in tutti i bambini di età compresa dai sei mesi ai sei anni". Perché farla? "Anche i più piccoli possono essere fragili - avverte - Si pensi che il 18% dei bambini presenta una malattia cronica. E i bambini sono tra i soggetti a maggior rischio di infezione e malattia da virus influenzale per vari motivi tra cui l'elevata frequenza di comunità e la relativa immaturità del sistema immunitario. Tra l'altro i bambini eliminano il virus in quantità di tempo superiori rispetto all'adulto e questo rappresenta anche un fattore di diffusione ulteriore nella popolazione generale".

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