Italia blindata nel giorno del Green pass obbligatorio per i lavoratori

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Roma - Scatta oggi, 15 ottobre,  l'entrata in vigore dell'obbligo di green pass per tutti i lavoratori e sale l'allarme. Nelle prossime ore, infatti, potrebbero verificarsi iniziative contro il green pass davanti a "ingressi aziendali" e "presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive". È quanto si legge nella circolare a prefetti e questori dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Alle autorità sul territorio si chiede "per i giorni a venire" la "massima intensificazione" dell'azione di controllo del territorio e di "osservazione" nei confronti di soggetti o gruppi "ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico".

 "Non si può escludere" che sia "il pretesto" per un "ulteriore inasprimento dei toni" della protesta, con "azioni" verso "obiettivi esposti a rischio" e con "possibili episodi di contrapposizione tra gruppi aderenti a opposti estremismi". Lo scrive il capo della Polizia Lamberto Giannini nella circolare in vista dell'entrata in vigore dell'obbligo del green pass. A prefetti e questori si chiede, "in un quadro di necessario rigore" di mettere in campo dispositivi per garantire tutte le manifestazioni "nel rispetto delle norme e delle prescrizioni, così da scongiurare turbative e assicurare il mantenimento dell'ordine pubblico". Timori soprattutto per una possibile paralisi di alcuni comparti con conseguente caos per il trasporto delle merci. Il green pass riverserà sulla testa delle imprese di autotrasporto più di 70 milioni al giorno. E' il calcolo di Trasportounito secondo cui i maggiori costi deriveranno dalla mancata produttività degli autisti che non saranno più impiegabili (e non sostituibili per carenza di personale).

"Abbiamo chiesto di rinviare l'applicazione del green pass almeno fino alla fine di ottobre, ma la risposta è stata negativa. Il governo ritiene che sia uno strumento indispensabile": Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, intervenendo a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1, riferendosi all'incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e rimarcando la posizione dei sindacati sulla gratuità dei tamponi. Su questo, il governo, ha ribadito Bombardieri, si è detto disponibile a "ragionare sul fatto che abbiano un prezzo calmierato. Verificheranno nelle prossime ore". C'è la massima attenzione da parte del Viminale su possibili disordini. Il ministero che, d'intesa con palazzo Chigi, ha dato indicazioni chiare agli apparati di sicurezza. Anche perché la linea, è il messaggio che fonti di governo continuano a ribadire, non cambia: si va avanti con il green pass.

Green pass e ritorno in ufficio, le Faq per la Pubblica amministrazione (clicca qui)

Intanto, in merito ai dubbi sul ritorno in ufficio con il Green Pass, il Governo risponde alle domande più frequenti. Sono state pubblicate le Faq per la Pubblica Amministrazione riguardo al Green Pass e al ritorno in ufficio pubblicate e in continuo aggiornamento sul sito del Dipartimento della funzione pubblica.

Amarelli (Confindustria Cosenza): "Obbligo è opportunità per il lavoro"

"Se la ripartenza c'è, se riusciamo a scorgere nuova luce e se la speranza ha preso il posto della paura, lo si deve principalmente allo stato d'avanzamento della campagna vaccinale. Dopo mesi di smarrimento e restrizioni, siamo ritornati a nuova vita, a lavorare con maggiore serenità. La vaccinazione diffusa reca un valore in sé e produce effetti per tutti. L'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro va vista come una opportunità, sia in termini di tutela della salute che di rilancio economico e salvaguardia dei luoghi di lavoro". È quanto afferma, in una nota, Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza. "Di fronte a chi ritiene il green pass una minaccia alla libertà individuale - prosegue Amarelli - abbiamo l'obbligo di ricordare i decessi che la pandemia ha procurato, i costi generati dal lockdown, le settimane di tensione che abbiamo vissuto. Noi abbiamo l'interesse ad incentivare la vaccinazione, anche sui luoghi di lavoro che sono quelli della produzione del valore, dove si genera ricchezza per la comunità, perché abbiamo capito che è l'arma più efficace per contrastare il Covid19. I tamponi non sono, invece, la strada che possiamo indicare, sia per i costi che per la disponibilità, ma soprattutto perché non sono risolutivi. Siamo contrari ai tamponi gratuiti per i lavoratori perché costituirebbero un deterrente alla vaccinazione: pagare i tamponi a chi non si vaccina va contro il fine con cui il Governo ha varato questo provvedimento, cioè incentivare le vaccinazioni". "Sul fronte dell'obbligo dell'esibizione del green pass sui luoghi di lavoro - è detto in una nota - Confindustria sta lavorando da tempo ed ha informato e formato le aziende sul da farsi". "Le nostre imprese sono preparate - sostiene ancora Amarelli - a gestire le procedure indicate dal Decreto Legge e sono fiduciose che non si presenteranno molti problemi. In tempi non sospetti abbiamo lavorato ad una intesa con i sindacati per il completamento della campagna vaccinale, perché nessuno può permettersi di soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede la nostra regione costretta anche a recuperare ulteriori gap creatisi negli ultimi anni, che vanno ad aggiungersi a quelli storici. A metà settembre abbiamo richiamato tutti all'assunzione di nuove responsabilità per mettere in atto iniziative virtuose capaci di innescare effetti moltiplicatori solidi e dal respiro lungo restituendo fiducia ai cittadini, alle imprese ed ai nostri giovani disorientati verso le prospettive di un futuro che appare incerto".

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