“L’orto incolto” porta a Expo l’agricoltura urbana

Santo-Marra-e-Oscar-Mannarella-1.jpgSanto Marra e Oscar Mannarella

Reggio Calabria - Si conclude con un incontro pubblico al Padiglione della Regione Calabria ad Expo,  il workshop “L’orto incolto”, a cura di Sudarch,  laboratorio nato nell’ambito del progetto “L’Orto di Calipso – Il Giardino Mediterraneo tra arte, leggende, mitologia”. “Questo evento – dichiara Santo Marra responsabile del workshop “L’orto incolto” - ha dato maggiore riconoscibilità al lavoro svolto in un anno di intensa attività sui temi dell'agricivismo, quindi ha permesso di presentare il progetto ad una platea molto più ampia e diversificata in un contesto teoricamente congruente.”

Durante l'incontro, Oscar Mannarella ha illustrato il suo progetto “Orto@79”, concept originale di divulgazione scientifica e culturale nato dal workshop “L’orto incolto”, che prevede la figura di “Otello il Bergamotto”, un alter-ego vegetale, personaggio reale e virtuale della Community Garden con cui potere interagire grazie ai social media da casa/dalla città verso il Parco Ecolandia (parco pubblico di Reggio Calabria dove è stato localizzato il progetto) e viceversa.  A tale proposito Marra ha anche annunciato che un altro esemplare di Otello sarà messo a dimora nel piccolo Museo del Bergamotto “Bergamia”, nel più famoso borgo antico di Pentedattilo, di prossima inaugurazione, in collaborazione con l’Associazione Pro-Pentedattilo già partner del progetto.

Sempre nell’ambito della Community Garden, Paolo Genoese ha illustrato, nella doppia veste di ortista e art director, il prossimo appuntamento estivo previsto al Parco Ecolandia (il FACE Festival, 2-10 agosto 2015), evento di arte creatività ed ecocultura, per diffondere attraverso le varie forme dell’arte una nuova cultura green, ideologica strategica e concreta, per contribuire tutti insieme a ripensare con maggiore senso di responsabilità i territori e i luoghi dell’abitare. Nel prosieguo dell’incontro Santo Marra ha sottolineato la necessità irrimandabile di ripensare nuovi modelli di insediamento urbano, più sostenibili e congruenti con i luoghi, cogliendo per quanto più possibile l’esempio dei processi di riequilibrio naturale e investendo nella biodiversità urbana quale concept per migliorare il microclima nelle città e vivere meglio.

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