La piazza invoca legalità e giustizia in nome di Gratteri: tanta gente si mobilita a Catanzaro - VIDEO

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Catanzaro - Una moltitudine in piazza a Catanzaro a sostegno del procuratore della Dda, Nicola Gratteri. Al pm arriva tanto consenso e una spinta sociale e civica per andare avanti; a proseguire nell'azione intrapresa per "fermare" la più potente delle organizzazioni criminali esistenti. Quella 'ndrangheta insinuata in ogni dove: in politica, nelle istituzioni, nelle banche e finanche all'interno della magistratura, luogo da dove invece dovrebbe essere aggredita. Piazza Matteotti, antistante il palazzo della Procura, fin dalle 8 accoglie manifestanti; alta la presenza di forze dell’ordine e operatori dell'informazione. Pian piano che trascorrono i minuti si aggregano studenti, anziani, donne, bambini. Gli organizzatori, “Il Comitato spontaneo di prossimità”, ha già allestito la piazza con microfoni e amplificatori.

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E tutto è predisposto per ospitare i partecipanti giunti con auto e pullman. Si respira un’atmosfera gioiosa e di grande fiducia, intorno all’area rigidamente presidiata da esercito, polizia, carabinieri e finanza, con l’ausilio anche di agenti della Polizia locale. La presenza di tanta gente è favorita da una bella giornata di sole, con il cielo che solo a fine manifestazione si tinge di grigio.

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La luce solare iniziale sembra essere un presagio per una “primavera” che in Calabria si attende da sempre; un paradosso in una terra baciata dal sole e non solo nella bella stagione. Assenti le bandiere dei partiti e prevalente presenza di cartelli e manifesti di studenti. Sigle sindacali e di associazioni. Molte le frasi di sostegno e inequivocabili. Per tutte, basta citare quella sicuramente più emblematica. “Con Nicola Gratteri contro le mafie, contro i politici e gli imprenditori corrotti e corruttori”. Ad aprire gli interventi, lo scrittore Pino Aprile: “Non ci sono bandiere di partiti, solo cittadini. Siamo a testimoniare la vicinanza a chi combatte la guerra alla mafia. E' in gioco il riscatto di tutto il Sud". Quindi, l’appassionato intervento del testimone di giustizia Pino Masciari. "Siamo qui - esordisce - per partecipare, perché ne ha bisogno la Calabria. Siamo vicini alla Dda di Gratteri. Ci ha detto di svegliarci e ribellarci. Io ho scelto lo Stato, non quello mafioso, massonico dei traditori". La piazza si scalda e applaude. "Sono orgoglioso e fiero - prosegue Masciari - di quello che ho fatto. La politica dovrebbe fare gli interessi della gente, invece sono tanti che dicono di rappresentarci ma lo fanno indegnamente stando dalla parte sbagliata. Tutti i calabresi avrebbero qualcosa da dire, da denunciare. E' questo che ci dice Gratteri. Non dobbiamo avere paura perché la paura ci rende complici. Dobbiamo essere orgogliosi di avere persone come Gratteri e la sua squadra e siamo fieri di lui e della procura. Liberiamo la Calabria dalla ‘ndrangheta e dai corrotti”. Altra presenza importante e significativa, quella di don Maurizio Patricello da Caivano, parroco della "terra dei fuochi".

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“Stare qua è un dovere. Vogliamo vivere in un Paese civile. Siamo nel 2020 e purtroppo nelle nostre regioni stiamo a parlare ancora di mafia". Subito dopo il saluto alla folla di Graziella Accetta in rappresentanza di “Agenda Rossa” Palermo. Mamma di Domino ucciso a 11 anni dalla mafia. Altro momento di grande impatto emotivo, il contributo del testimone di giustizia lametino, Rocco Mangiardi. “Sono emozionato, da qui vedo uno scorcio di paradiso. Chiediamo scusa a Gratteri perché è solo, dobbiamo essere sempre vicini a lui e fare ciò che lui ci chiede, dobbiamo avere fiducia in lui. Chiedo - prosegue Mangiardi - di quanti magistrati uccisi e vittime innocenti di mafia abbiamo ancora bisogno? Il dramma io l'ho vissuto sulla mia pelle, rinunciando a licenziare un mio dipendete per non pagare la tangente. Sono andato in Tribunale senza paura, puntando il dito contro i mafiosi”. Ancora un applauso della piazza e slogan pro Gratteri. Così, tra incitamenti e sostegno, un'altra presenza significativa. Quella del docente di Pedagogia dell’Università di Cosenza, Costabile. “Ribellarci contro la mafia è un dovere. Abbiamo deciso di aprire le Università investendo risorse nostre perché diciamo no a soldi pubblici che poi servono per pagare l’antimafia di facciata. Abbiamo scelto di resistere e questa piazza è uno schiaffo a chi delegittima Gratteri. Dobbiamo fare un’altra narrazione della Calabria e della lotta al malaffare, a cominciare dal mondo della cultura che deve prendere posizioni. Siamo tutti Nicola Gratteri.

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È una resistenza collettiva e io sto con giudici come Gratteri e non con Petrini”. E giù ancora applausi e slogan. Prima di chiudere la manifestazione due momenti da incorniciare: quello simbolico ma assai efficace del montaggio di “pezzi di Calabria”, fatti da polistirolo, uno per ogni provincia, con le scritte "lavoro", "sanità", istruzione", "trasporti" "legalità" a rimarcare di cosa ha bisogno la nostra terra. Pezzi ricomposti per formare la regione incastrandosi come i Lego. Chiaro riferimento agli intendimenti di Gratteri. Quindi, Aprile ha letto il messaggio inviato dallo stesso Gratteri alla piazza e agli organizzatori. "La vostra presenza - ha evidenziato nel suo messaggio il Pm - indica sete di giustizia sentita e non gridata o sbandierata. E’ solidarietà testimoniata anche con la presenza fisica. Io l’accolgo e ringrazio perché so che questa presenza è rivolta non tanto a chi è più visibile nei mass media quanto alla nostra squadra che lavora, con competenza e sacrificio, in silenzio e lontano da fotocamere e cineprese, in modo quasi per nulla appariscente e solo con l’intento di fare il proprio dovere. Io, senza questa squadra, potrei fare ben poco. In Calabria e non solo, stiamo vivendo un periodo in cui la gente è disorientato e non sa più a chi rivolgersi e in chi avere fiducia. Auguriamoci che il risveglio delle coscienze porti tutte le agenzie educative a lavorare, con maggiore impegno, per promuovere una nuova cultura che, tra l’altro, abbia il coraggio di denunciare il male e riportare fiducia in tutte le Istituzioni. Ringrazio tutti, a nome della squadra, per la solidarietà testimoniata con la vostra presenza". Una giornata da ricordare per l'intera Calabria, nella speranza che soprattutto la politica ne faccia tesoro.

Antonio Cannone

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