La storia di Teresina rinchiusa ingiustamente a Girifalco rivive nel romanzo di Grimaldi presentato a Belcastro

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Belcastro – L'ultima fatica letteraria di Emilio Grimaldi, edita dai tipi di Officine editoriali da Cleto, si intitola “Una rosa per Teresina” e narra la vera storia di Eugenio Gimigliano e Teresina Lucà. Narra le vicissitudini del cancelliere della Pretura a Catanzaro, a Petilia Policastro e a Gasperina, fino alla sua prematura scomparsa avvenuta a soli 46 anni nel 1915. E si immerge, con garbo e maestria letteraria, nel manicomio di Girifalco dove Teresina viene internata l'anno successivo e da cui non fa più ritorno.

“E' un affresco – si legge nella quarta di copertina del volume – incalzante sulle famiglie e sulle comunità coinvolte. E' un crinale suggestivo sul clima politico e sulla giustizia amministrata nelle Preture della Calabria Ulteriore Seconda a cavallo tra l'800 e il '900. E' un atto di accusa contro la cultura e la medicina lombrosiana che hanno plagiato l'uomo dell'Europa prebellica. Non è un libro che chiede giustizia. Non è un libro che vuole la verità a tutti i costi. E' un libro che ama il ricordo delle persone costrette ad essere dimenticate”. Ma “Una rosa per Teresina” è anche e soprattutto il frutto di una accurata ricerca dei coniugi Gilda Lettieri e Alcide Lodari. Una storia “privata” che Alcide Lodari dedica a sua nonna Tersina Lucà, a suo nonno Eugenio Gimigliano, a sua madre Iolanda. Una storia come tante tuttavia che racconta - per usare le parole del professor Oscar Greco che ne ha curato la prefazione – come le dinamiche della reclusione femminile nei manicomi italiani tra Otto e Novecento fosse in gran parte sostenuta e legittimata dalla cultura patriarcale e maschilista di quegli anni.

La prima presentazione pubblica del libro di Grimaldi si è svolta nella serata di ieri in una gremita piazza Tommaso D'Aquino a Belcastro. Non a caso la giornalista Giulia Veltri che ha moderato l'incontro ha parlato di “qualcosa di più di una presentazione di un libro, siamo difronte – ha detto – a un evento molto partecipato e significativo che restituisce una bella immagine della comunità di Belcastro”. L'incontro si è avvalso dei contributi dell'editore Marco Marchese, di Marilina Intrieri già deputata e garante regionale per infanzia e adolescenza, del sindaco di Belcastro, Antonio Torchia e di Botricello, Simone Puccio e ancora del giornalista Enzo Bubbo e dell'ex parlamentare Mario Tassone. L’evento è stato impreziosito dalle letture del libro a cura della professoressa Ramona Lindia e dagli intermezzi musicali dell’artista locale Gigi Elia.

B.M.

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