Lamezia Terme - “Una situazione surreale, da film apocalittico, ma per essere responsabili e civili è l’unica cosa da fare”. Difficile per un under 30 vivere recluso in casa per due settimane in risposta all’emergenza Coronavirus. Quella che raccontiamo è la storia di un ragazzo partito per un viaggio di lavoro nel Nord Italia tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto quando ancora non si parlava di questo flagello, rientrato nel paese dove risiede con tutte le precauzioni del caso. Per l’amore di famiglia, amici e conoscenti cerca di sopravvivere con serenità anche al periodo di quarantena.
Non ha infatti salutato nessuno (nemmeno la sua fidanzata) e si è subito blindato in casa. Nonostante ciò è di estrema importanza non farsi prendere dal panico o creare allarmismi. Il giovane sta bene e non ha nessun sintomo ha solo aderito alla richiesta del sindaco per chi, come lui, è rientrato dal Nord in Calabria, mettendosi in quarantena volontaria. “Sono solo due giorni ma è già dura” descrive così questo particolare momento che sta vivendo con tranquillità anche se è difficile non poter abbracciare le persone alle quali vuole bene. “Per comunicare con i miei cari ci videochiamiamo” racconta a il Lametino.it.
Una situazione che condiziona anche i piccoli gesti quotidiani. La fidanzata, infatti, è costretta a lasciargli persino la spesa fuori dalla porta di casa. “Almeno imparerà a cucinare” sdrammatizza lei con la consapevolezza che tutto andrà per il meglio. È la sua coscienza che gli detta questo comportamento estremo perché ha potuto constatare anche la mancanza di controlli nei principali scali in cui è transitato. “Il sindaco - commenta poi - si è comportato benissimo, è stato uno dei primi della zona ad adottare questi importanti provvedimenti e si è attivato immediatamente”.
I provvedimenti dei sindaci per l’evoluzione epidemiologica da COVID-19
Sono molti i sindaci, anche dell’hinterland lametino, che, al solo scopo di contrastare e prevenire l’ulteriore trasmissione del virus, preso atto dell’evoluzione epidemiologica da COVID-19 in alcune regioni del Nord Italia, hanno invitato le persone che rientrano dalle “zone rosse” ad avvisare le autorità. Alcuni sindaci, infatti, con un avviso sull’albo pretorio, in quanto autorità di pubblica sicurezza, informano tutte le persone che sono interessate da spostamenti principalmente da e per le zone della Lombardia, Veneto, Piemonte o di altre zone che potrebbero essere coinvolte in questo momento dal focolaio di diffusione del coronavirus, a comunicare immediatamente al sindaco i loro movimenti. Tutto ciò per consentire alle autorità sanitarie di porre in essere tutte le operazioni necessarie previste dal protocollo del Ministero della Salute. Inoltre, alcuni sindaci, come ad esempio quello di Conflenti, hanno richiesto ai soggetti che arrivano dalle zone del Nord a rischio, ad eseguire la “Quarantena volontaria presso il proprio domicilio in assenza di sintomi”.
Cosa prevede la quarantena:
A scopo meramente precauzionale e preventivo a tutela della salute pubblica alcuni sindaci hanno chiesto così alla cittadinanza di collaborare attivamente eseguendo anche, la Quarantena volontaria. Ecco cosa prevede: stare in casa per almeno 14 giorni al fine di prevenire una eventuale diffusione della malattia e per monitorare l’eventuale infezione. Bisogna poi evitare contatti fisici e in presenza di altre persone indossare una mascherina. Utilizzare fazzoletti e contenitori usa e getta. Lavarsi frequentemente le mani. Pulire le superfici con cui si viene in contatto con disinfettanti a base di cloro o alcol. Misurare quotidianamente la temperatura corporea e riferire sulle variazioni oltre la norma alle autorità sanitarie. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico. Inoltre, per coloro che dovessero riscontrare sintomi o problemi respiratori è importante non recarsi in pronto soccorso ma contattare direttamente il numero 112 o il 118 che valuterà ogni singola situazione.
R.V.
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