Lamezia, al Grandinetti per Ama il giallo 'Testimone d’accusa' con Vanessa Gravina e Giulio Corso: “Bello tornare in Calabria”

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Lamezia Terme - Sarà al Teatro Grandinetti per Ama il 3 febbraio la pièce “Testimone d’accusa” diretta da Geppy Gleijeses, con Vanessa Gravina e Giulio Corso. Tratta dall’omonimo racconto di Agatha Christie, la storia è un giallo avvincente con doppio colpo di scena finale. Nel ruolo dell’accusato Giulio Corso, giovane attore siciliano con esperienze cinematografiche, televisive e teatrali, anche nel Musical. Da ricordare le sue interpretazioni in “Walking on Sunshine” e “School of Mafia” per il cinema, e in “Paolo Borsellino. Adesso tocca a me”, “Squadra antimafia 5” e “Rocco Chinnici” per la televisione.

Lei ha spesso lavorato a produzioni sul tema della criminalità organizzata. È una scelta voluta? E se sì cosa la lega a questo tema?

Da palermitano ho sempre nutrito un forte senso di giustizia. Quindi mi inorgoglisce sempre poter lavorare a produzioni che mettono al centro il concetto di onestà e di legalità: sono temi forti che è giusto portare avanti.

Come attore, lei si muove fra il palcoscenico, il grande e il piccolo schermo. In quale ambito si trova meglio? E nelle storie a sfondo giudiziario o investigativo si sente più a suo agio nella parte del “buono” o in quella del “cattivo”?

Diciamo che la cosa più importante è il valore complessivo del progetto che decido di sposare. In generale sono più a mio agio a teatro: mi sento realizzato a pieno, e soprattutto durante le prove è bellissimo. Si dice che chi ama questo mestiere lo fa per le prove: è il momento in cui ci si interroga sulle proprie scelte, sulla natura del personaggio. Poi c’è il momento della verità, l’incontro con il pubblico. A livello di ruoli, di solito i cattivi sono più interessanti: perché sono personaggi ambigui, spesso doppi, perché bisogna capire come e perché lo sono diventati. Non bisogna mai cadere nello stereotipo.

In “Testimone d’accusa” lei recita al fianco di Vanessa Gravina, con la quale ha già lavorata nella Fiction Rai “Il Paradiso delle Signore”. Com’è stato ritrovarla a teatro e lavorare insieme sotto la regia di Geppy Gleijeses, altro nome noto del teatro italiano?

Vanessa è una compagna di scena straordinaria, molto generosa, e sono felice di averla rivista dopo “Il Paradiso”: è sempre disponibile a rivedere le singole scene, artisticamente e umanamente è speciale, una grande attrice. Geppy Glejigeses lo conoscevo come attore teatrale di fama, della scuola di Eduardo De Filippo, e anche come regista si è rivelato bravissimo, soprattutto nel suggerire una chiave di lettura per questa storia. Nei gialli nulla dev’essere chiaro da principio: bisogna mantenere un senso di mistero, d’ambiguità. Ed è quello che abbiamo voluto fare.  

Era già stato in Calabria e a Lamezia? Cosa si aspetta da questo soggiorno?

La Calabria è un posto meraviglioso. Non sono mai stato a Lamezia ma ho molti ricordi d’infanzia delle vacanze a Gambarie, e molti amici a Catanzaro e a Cosenza. Non vedo l’ora di tornare.

Giulia De Sensi

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