Lamezia al tempo del coronavirus: aumentano richieste di interventi su pc e tablet tra smart working e didattica a distanza

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Lamezia Terme - A quasi un mese dalla stretta governativa dovuta al diffondersi del contagio da Covid-19, a Lamezia le restrizioni, come in tutto il Paese, si vivono per la maggior parte delle famiglie in ossequio al contatto col mondo esterno (salvo approvvigionamento e farmaci) attraverso l'ausilio di apparecchi ormai entrati già da anni nell'uso comune. Computer, smartphone, tablet rappresentano il legame indissolubile con l'esterno che significa: smart working, didattica a distanza, video-chiamate e quant'altro. Le giornate al tempo del coronavirus sono scandite da un vissuto sociale che contempla rapporti veri e virtuali o, se si preferisce, "virtualmente veri" allo stesso tempo. E non potrebbe essere diversamente.

La testimonianza di ciò è data da chi, in queste settimane, comunque lavora ed entra in quella schiera di esercizi essenziali che nessun Decreto fino ad oggi ha "scalfito", al pari di supermercati, farmacie ed edicole. Solo per citarne alcuni. In questi giorni, infatti, i negozi di computer sono fra i più "gettonati". L'uso continuo dei vari apparecchi elettronici necessità di riparazioni, verifiche, controlli.

"Anche noi - dice Francesco, titolare e tecnico di un negozio del centro - in questo periodo registriamo un aumento di clienti. L'uso giornaliero di computer e degli altri apparecchi comporta naturalmente anche l'aumento del fenomeno usurante del mezzo. Ed ecco quindi che si rivolgono a noi. Registro un aumento di richieste anche di cartucce per stampanti, riparazioni di smartphone e di altro materiale legato sempre all'aumento dell'uso. E questo accade perché si lavora da casa. Impiegati, insegnanti e anche alunni tramite genitori si rivolgono a noi. Tra smart working e didattica a distanza, si assiste pertanto ad una richiesta elevata di interventi".

Francesco col suo negozio non è il solo, anche in altre zone della città i titolari dei negozi specializzati hanno confermato l'aumento di interventi tecnici e anche di vendite. E i lametini, come già ricordato, nel rispetto dei Decreti e delle varie ordinanze (fatte alcune eccezioni), escono di casa per fare la spesa o per esigenze legate al reperimento di medicinali.  Da evidenziare che queste incombenze vengono espletate nella prima parte della giornata così come l'acquisto di giornali e riviste in quelle poche edicole rimaste aperte. Poi, dal primo pomeriggio, "cala" il sipario e per le strade e la città tutta, c’è “spazio” solo per il silenzio.

Antonio Cannone

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