Lamezia Bene Comune: “Anniversario strage Capaci e uccisione netturbini, dovere della memoria è dovere di verità”

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Lamezia Terme – “Nel trentesimo anniversario della strage di Capaci e alla vigilia dell’anniversario della barbara uccisione dei nostri concittadini Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, il dovere civile e morale della memoria coincide con un rinnovato impegno quotidiano, contro ogni forma di mafia e mafiosità, per liberare in maniera definitiva la nostra città, la nostra Regione e il nostro Paese dalle catene del condizionamento mafioso, dalla zona grigia che avvelena la democrazia e le istituzioni”. Così in un comunicato di Lamezia Bene Comune.

“L’Italia ha il dovere di ricordare, Lamezia ha il dovere di ricordare! Da quest’anno, su sollecitazione dell’Associazione Antiracket Lamezia Onlus (ALA), della Fondazione Trame e di A.G.E.S.C.I. Zona Reventino, con il sostegno di ARCI Servizio Civile, della Parrocchia del Carmine di Lamezia, del Masci zona Reventino e dell’Associazione Comunità Progetto Sud, e di tantissimi cittadini che hanno sottoscritto la petizione, il 24 maggio è la giornata della memoria di tutte le vittime lametine di ‘ndrangheta – proseguono - La nostra città ha pagato un prezzo altissimo alla ‘ndrangheta! Guai a noi dimenticarlo: vite umane e famiglie spezzate, imprenditori soffocati dal pizzo e costretti a chiudere, quel cappio sull’economia e sulla società che continua ad opprimere le nostre comunità.  Lamezia ha conosciuto tre scioglimenti del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Rendere onore alla memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli uomini della loro scorta, ai nostri concittadini Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte e a tutte le vittime di ‘ndrangheta significa scegliere ogni giorno da che parte stare. Senza ambiguità e senza rimozioni. Non c’è memoria e non c’è futuro senza verità. Per gli anni delle stragi di mafia in Italia, sulle quali pesano come macigni ancora tante ombre, e per gli anni bui che la nostra città ha conosciuto. A nome di tanti cittadini lametini, chiediamo al procuratore Gratteri che, sulla barbara uccisione di Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, si arrivi finalmente a fare chiarezza e giustizia. Lo dobbiamo alle loro famiglie, che abbracciamo e ringraziamo per la dignità e il senso civile con cui in questi anni non hanno mai smesso di chiedere verità e giustizia. Lo dobbiamo a tutti i cittadini perbene di Lamezia che continuano a chiedere sia fatta luce su quella pagina nera della storia della nostra comunità, a tutti i lametino che ogni giorno continuano a combattere mafia e mafiosità con il senso del dovere quotidiano e l’amore alla comunità. Quegli stessi valori che contraddistinguevano Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte”.

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