Lamezia, buona sanità: lettera aperta di una paziente al reparto di Cardiologia

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Lamezia Terme – In una lettera aperta, la signora Concetta, insegnante e paziente ricoverata presso Utic - Unità di Terapia Intensiva Cardiologica dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme plaude al lavoro dei medici del reparto parlando di come la struttura lametina sappia offrire “una sanità positiva” invertendo così la rotta.

“Apprezzamento, riconoscenza e stima, sento di dover tributare verso il reparto Cardiologia -Utic, guidato brillantemente dal dottor Roberto Ceravolo, il quale, per come oramai visibile fin dal suo arrivo a Lamezia, ha dato il segno della positività sanitaria, invertendo la rotta su una Lamezia sfiduciata da eventi storici e quindi specificatamente bersaglio di negazioni e limiti, che ne hanno minato la prospettiva. In un contesto positivo si staglia, invece, il suo reparto, mostrando nell’insieme, organizzazione, qualità di servizi, professionalità, umanità e, soprattutto, novità interventistiche con uno staff motivato che fa squadra, a beneficio dei pazienti, che si sentono concretamente e professionalmente accompagnati e curati. Di questo ha bisogno Lamezia e la Calabria sanitaria. Questo sa offrire la struttura Lametina, anche nel reparto del dottor Ceravolo, una sanità positiva, che mio caso trova una novità applicativa nel reparto di competenza del Dirigente citato e dei suoi generosi collaboratori. Insomma, per una patologia cardiaca, mi è stato applicato, in un breve intervento, un apparecchio particolare, chiamato Loop Recorder, novità assoluta per Lamezia, era giusto quindi in una Calabria, dove la sanità c’è chi la fa e chi la disfa, tributare meriti. Allora è corretto, per chi opera positivamente, offrire riconoscenza. Per questo, l’informazione è giusto che riporti gli aspetti negativi che richiamano la denuncia pubblica, ma è più che mai necessario, come immagino in questo caso, veicolare la positività per non togliere fiducia e speranza ai tanti lametini e calabresi che anelano restare nella propria terra per essere curati da professionisti seri, come nel mio caso, dove nello specifico ho raccolto il termine mission, elemento guida del Tim cardiologico, dove si mette al centro sempre la persona”.

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