Lamezia: centro polifunzionale via Oleandri nell’incuria, perso anche finanziamento di 800mila euro

via-oleandri7.jpg

Lamezia Terme – A circa dieci anni dalla sua costruzione, il centro polifunzionale intergiovanile di via degli Oleandri rischia di diventare l’ennesima incompiuta. All’inizio fu destinato a diventare un centro ricreativo per anziani, successivamente la sua fruizione cambiò, per diventare un centro polifunzionale e, intanto, l’Amministrazione Comunale targata Gianni Speranza in un primo momento affidò la struttura alla FAI (federazione antiracket italiana) e, in un secondo momento, all’ALA (associazione antiracket lametina). Fu la stessa Amministrazione a diramare un comunicato sulla questione, nel marzo del 2014, per fugare dubbi e rispondere ai quesiti di coloro che, tra consiglieri comunali, associazioni e semplici cittadini, si erano domandati per quali motivi una struttura del genere fosse ferma e abbandonata all’incuria del tempo, nonostante fosse stata completata.

Il 16 marzo 2014 l’Amministrazione così scriveva: “L'immobile comunale di via degli Oleandri, vicino la chiesa di San Raffaele, sarà assegnato all'Ala (Associazione lametina antiracket), inizialmente destinataria di un bene nel parco Peppino Impastato risultato poi non fruibile per alcune vicende giudiziarie. Tutto ciò al fine di non perdere il finanziamento di 821.400,00 euro del progetto Pon Sicurezza nazionale (obiettivo operativo "Contrastare il racket e l'usura" 2.4) denominato "Rete di consumo critico Pago chi non paga”.

via-oleandri5.jpg

Armando Caputo (Ala): “In questo momento la struttura è inutilizzabile”

Un finanziamento che, in realtà, è stato perso comunque. Secondo quanto ha riferito a Il Lametino.it il presidente dell’Ala, Armando Caputo, il finanziamento era stato più volte annunciato ma, per ritardi dipendenti dalla struttura amministrativa comunale, è andato perduto “perché – ha affermato - sono scaduti i tempi per realizzarlo”. La struttura va rimessa a nuovo poiché, negli anni, ha subito diversi atti vandalici che ne hanno compromesso l’utilizzazione e, inoltre, a questo si aggiunge l’incuria del tempo. Vetri e finestre rotte, porte divelte, erbacce, una scatola vuota, insomma.

“In questo momento la struttura è inutilizzabile – ha specificato Caputo – ci vorrebbero almeno trenta quaranta mila euro per poterla rendere fruibile minimamente”. Lo stabile, secondo quanto ci ha riferito il presidente dell’Ala, era inserito in un progetto generale, e la convenzione era tra l’Amministrazione comunale e il Commissario Antiracket, “noi eravamo i beneficiari” ha poi puntualizzato Caputo.

“La Fai – ha dichiarato - aveva fatto un documento con il quale il Comune poteva affidarlo all’Ala. Noi – ha aggiunto - avevamo il “diritto” di poterlo usare nei cinque anni successivi e realizzare il progetto del consumo critico (come Ala, ndr). La struttura comunale non è stata in grado di dare tempi giusti, le risposte che doveva dare, quindi i tempi si sono assottigliati fino a quando il Commissario ha revocato questa possibilità. Erano gli uffici comunali ad avere il compito di presentare tutta la documentazione per partecipare al bando per la realizzazione”. Di questa situazione ne è a conoscenza il nuovo sindaco Paolo Mascaro. Armando Caputo, infatti, ci ha spiegato che, dopo l’insediamento del nuovo primo cittadino, come Ala hanno fatto presente al Primo cittadino, della possibilità di inserirlo in un nuovo Pon.

“Il Sindaco – ha affermato Caputo – ha convenuto che si potesse provare a ripresentare un bando per prendere i finanziamenti necessari  e per renderlo non solo utilizzabile all’Ala, ma fruibile da tutta la comunità. Così è una struttura che non ha senso. Tra porte, finestre bagni rotti, non c’è luce elettrica, c’è solo lo stabile. Aspettiamo l’apertura di un nuovo bando per potervi partecipare”.

via-oleandri1.jpg

via-oleandri3.jpg

Il finanziamento di 800mila euro andato perso

E recentemente, poco meno di un mese fa, la Commissione Consiliare per le Politiche occupazionali e giovanili) ha effettuato dei sopralluoghi su alcune opere rimaste in sospeso dalla scorsa Amministrazione e, tra queste, spunta anche la struttura di via degli Oleandri.

L’immobile ha un valore catastale di 6.480 euro, ed è stato affidato per otto anni di contratto, con la formula del “tre più cinque”, all’Ala. Dal Comune, in un comunicato diramato nell’aprile del 2014, specificava che “tale durata sia stata calcolata allo scopo di consentire sia i lavori di ristrutturazione finalizzati ad adeguare il bene per renderlo funzionale allo scopo previsto, sia l'utilizzo dell'immobile al termine degli stessi per le finalità previste dal progetto Pon Sicurezza”.

Infine, dal Comune s’impegnavano a sostenere “i costi di gestione e manutenzione dell'immobile per i cinque anni successivi alla conclusione del progetto, dando contestualmente mandato al Dirigente del Settore Programmazione Economico Finanziaria per l' adeguamento dei successivi documenti contabili”. Soldi che, comunque, sono andati persi: gli 800mila euro che si sono volatilizzati erano necessari per la ristrutturazione, l’ampliamento, gli arredi, i pannelli solari ma, a causa delle lentezze burocratiche, non sono andati in porto. Bisognerà aspettare ancora per poter vedere attiva una delle tante incompiute lametine.

C.S.

via-oleandri2.jpg

via-oleandri6.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA