Lamezia, character skill e nuove frontiere della didattica: seminario all'Einaudi con docente Vittadini

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Lamezia Terme - È stato ospitato presso l’IPSSAR “L. Einaudi” il seminario di formazione “Didattica, character skills, scuola e lavoro. Ripensare i processi di apprendimento e le collaborazioni scuola territorio”, un’occasione per far incontrare il mondo della scuola e quello delle Istituzioni su un terreno comune, per lo sviluppo condiviso di un nuovo modello educativo. Presenti infatti all’evento il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Pari Opportunità Giuseppina Princi, che si sono confrontati con due relatori di pregio: il primo è Giorgio Vittadini, docente di Statistica all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, fra i curatori del volume “Viaggio nelle character skills. Persone, relazioni, valori” edito da Il Mulino; accanto a lui Ezio Delfino, dirigente scolastico e presidente nazionale Di.S.A.L. (Dirigenti Scuole Autonome e Libere).  Ad introdurre l’incontro, moderato da Antonio Saladino, dell’Associazione “Per il Bene Comune”, il presidente regionale Di.S.A.L. Lorenzo Benicasa.

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“Dopo il Covid la scuola sta vivendo un momento di forte povertà educativa”, ha sottolineato dopo i saluti la dirigente dell’Einaudi Rossana Costantino, chiarendo la necessità di un dialogo con la politica che è stato subito accolto da Mancuso. Nel suo intervento l’accento è caduto sulla notevole disparità negli investimenti fra nord e sud, dove gli stanziamenti di fondi per la scuola sono notevolmente più bassi. “La cosa vale sia per le scuole di I e II grado che per le scuole dell’Infanzia. Ed è più alta al sud la dispersione scolastica, forte anche durante il percorso universitario”, chiosa. Il dato viene pienamente confermato da Vittadini, che sottolinea anche, come la professoressa Costantino, il peggioramento della situazione durante il covid, quando “secondo l’ISTAT il 30% della gente non si è mai collegata ad internet, per problemi tecnici, ma anche perché la rete non copre l’intero territorio, e ci sono paesi dell’entroterra ancora scoperti. Le più colpite dalla situazione sono le giovani generazioni, che hanno percepito una limitazione delle relazioni tra pari e con gli educatori e un disinvestimento sulle loro capacità”. Il risultato? La crescita del numero dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, per il quale l’Italia è uno dei primi paesi in Europa, e una dispersione fortissima soprattutto al sud: in Calabria è arrivata nel 2021 al 22,4%.

Ma è in questo scenario di crisi che, secondo entrambi i relatori, è necessaria una svolta. Vengono in aiuto in questo senso le ricerche di uno studioso americano, Heckman, che introduce appunto nel sistema educativo le character skills: si tratta di disposizioni della personalità – come l’apertura mentale, la stabilità emotiva, la resilienza, il dinamismo, l’amicalità – che devono essere sviluppate e coltivate accanto alle capacità puramente cognitive, perché oltre a potenziarle, favorendo l’apprendimento, possono fare la differenza nel lavoro e nella vita. Perfettamente d’accordo l’assessore Princi, la quale, dopo aver sottolineato che la scuola in Calabria, a differenza di altri comparti, ha usato i fondi europei, ha annunciato a breve l’introduzione di “un Protocollo che dovrebbe coinvolgere tutte le fondazioni che gravitano sul mondo della scuola, l’Usr, ma anche i Centri per l’Impiego, per utilizzare i 41.000 euro stanziati per la scuola dal PNRR creando una catena di possibilità occupazionali per i ragazzi”.

Giulia De Sensi

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