Lamezia: Comitato pone 5 domande al dottor Catalano su Sanità

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Lamezia Terme - Nel corso della conferenza stampa sui gravi temi del declassamento del Servizio Trasfusionale, che mette a rischio chiusura l’intero Ospedale, e sulla tragica carenza di personale alla Neonatologia-TIN, l’avvocato Panedigrano insieme al Comitato Salviamo la Sanità del Lametino ed il Tribunale del Diritto del Malato hanno avanzato cinque richieste al direttore generale dell’Asp f.f. Catalano, che speriamo voglia immediatamente accettarle per porsi così in discontinuità dalla precedente Direzione generale del dottore Mancuso, tanto irrispettosa, quanto dannosa.

“Al dottore Catalano chiediamo visto che lo ha già fatto per la sostituzione di due dottoresse in aspettativa per gravidanza, di far immediatamente scorrere senza chiedere, come ha già fatto, alcuna non necessaria autorizzazione la graduatoria dei medici neonatologi e sostituire anche le due dottoresse che sono già da un anno in aspettativa senza stipendio perché, non si sa quanto legittimamente, trasferite a Catanzaro e pagate da quell’azienda sanitaria; di fermare l’illegale ed illegittimo trasferimento delle unità di sangue raccolte a Lamezia al Servizio Trasfusionale di Catanzaro che, oltre ad essere gravemente lesivo della competenza territoriale del nostro Servizio Trasfusionale, ha causato e continua a causare una perdita, anche economica, ingiustificabile ed immotivata per l’Azienda Sanitaria Provinciale da lui diretta, perché le unità di sangue vengono direttamente trasferite ad altra Azienda Sanitaria; di rendere disponibile e pubblica la relazione della visita ispettiva per l’accreditamento del Servizio Trasfusionale, effettuata il 2 settembre mentre nei locali erano in corso i lavori per gli adeguamenti richiesti, e, se dovessero emergere nella relazione inesistenti “inadempienze” o “mancanze” (come sembrerebbe di capire dalle considerazioni esternate dal Commissario Pezzi e dal Sub-commissario Urbani nel corso dell’incontro con il Sindaco e l’Assessore alle Politiche sanitarie, di consentire prima di qualunque altra attività le controdeduzioni da parte della Dirigente e dei Sanitari del Servizio Trasfusionale; di chiedere nel corso delle controdeduzioni una nuova visita ispettiva per l’accreditamento, perché i lavori per gli adeguamenti del Servizio Trasfusionale si avviano alla conclusione, esigendo che la composizione dell’equipe di ispezione sia diversa da quella del 2 settembre e senza conflitti di interessi; di accertare se esistono documentazioni a supporto della denuncia che il dottore Mancuso ha dichiarato di aver presentato, nella quale disse di aver parlato di “fatture gonfiate”, di “malandrini”, di “lobby”, di gruppi che tramano contro il Servizio Trasfusionale.

“Tutto questo è necessario, perché emerge in tutta evidenza un malcelato tentativo di disarticolazione del nostro Servizio Trasfusionale, della Neonatologia-TIN e dell’intero nostro Ospedale, col quale non solo gli utenti perdono il diritto ad avere servizi e prestazioni eccellenti, ma l’ASP perde anche risorse le non trascurabili economiche derivanti dalla attività trasfusionale, che altri al momento stanno illegittimamente guadagnando”.

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