Lamezia, contagi elevati anche fra medici e personale sanitario. Ospedale in affanno

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Lamezia Terme - In attesa di avere risposte immediate e concrete dopo l’incontro con il commissario Cotticelli, le criticità all’interno dell’ospedale di Lamezia aumentano di giorno in giorno a causa dell’acuirsi dell’emergenza Coronavirus che in questi giorni sta colpendo la città, con un aumento esponenziale di casi. Sono molti i medici e gli operatori sanitari, direttamente impegnati all’interno della struttura, preoccupati per la piega che sta prendendo la pandemia e che colpisce anche loro. Stando ai dati conosciuti, circa il 10% dei casi attualmente positivi è confinato tra gli operatori dell’ospedale. I motivi sono tanti, tra i quali tardive diagnosi poiché bisogna mandare i test a Catanzaro, con risposte che arrivano dopo giorni e giorni di ritardo; scarsa disponibilita’ di Dpi; accessi poco controllati; Pronto soccorso senza risorse. A questi problemi oggettivi e strutturali si aggiunge la superficialità dell’utenza.

C’è molta preoccupazione e pessimismo fra gli operatori, tanto che le previsioni non sono affatto rosee. C’è chi sostiene che se le condizioni continuano a rimanere in questo stato, nei prossimi giorni andrà sempre peggio. Si stima infatti che da 10 operatori attualmente contagiati, si potrebbe arrivare a 30-40 unità lavorative con conseguenze facilmente immaginabili per una struttura che in questa fase emergenziale deve fare i conti con la mancanza di personale. Servono pertanto risposte urgenti e una forte presa di coscienza. Una situazione purtroppo che accomuna tutti gli ospedali delle città calabresi dove la pressione dell’emergenza si fa sentire e dove si registrano tanti altri casi positivi di personale medico e infermieristico. La sanità calabrese, già provata da anni e anni di criticità strutturale, rischia in questa seconda ondata di pandemia di logorarsi con effetti devastanti.

Antonio Cannone

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