Don Fortunato Di Noto: “La più grande povertà è scoprire della vendita della propria identità”

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Lamezia Terme – Un incontro promosso dall’Ufficio Diocesano, in cui diverse agenzie educative s’incontrano per trattare il tema dell’educazione digitale, quello che diretto da Padre Gianni Dimiccoli ha visto questa sera una gremita sala al Centro Pastorale della Parrocchia del Rosario, con l’intervento di Don Fortunato Di Noto – fondatore dell’associazione Meter. Cos’è Meter? Una fra le più importanti e riconosciute associazioni al mondo impegnate nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia online. Un incontro inserito per la Pastorale Familiare che intende tracciare i pro e i contri dell’era digitale di internet nelle case e nelle famiglie. “È vero che esistono le c.d periferie esistenziali ma esistono anche le periferie digitali, e sono i naufragi che noi viviamo ogni giorno a causa di internet e in particolare dei social – dice Don Fortunato – La più grande povertà esistenziale è scoprire della vendita della propria identità”.

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Un semplice click non appena facebook suggerisce l’iscrizione, gratuita per sempre, e la propria identità viene venduta tramite contratto di proprietà alla società. Un nuovo modo di credere, quello del web, un universo impalpabile nel quale è insito un credo religioso anche se innovativo. Ogni genitore che cerca di allontanare i propri figli dai cellulari o da internet si vede costretto così a reazioni spropositate da parte dei figli con conseguenti crisi di astinenza. “Ricevere un messaggio significa essere pensati” – prosegue ancora Don Fortunato Di Noto a proposito degli effetti devastanti del web, effetti che ricadono soprattutto sui bambini i quali spesso si ritrovano catturati nelle reti oscure della pedofilia. Si naviga sui social e si è sempre connessi con gli altri per ricordarsi del fatto che si è sopravvissuti. Dunque, il web come rifugio. Un mondo nel quale vale la fisicità che si sdoppia nella virtualità. La mission della Mater è quella di fornire una sensibilità verso un nuovo modo di percezione del mondo, una nuova evangelizzazione. “Nell’era digitale sempre in aumento dove sarà il volto di Gesù Cristo?” – ancora commenta Don Fortunato. È necessario quindi prevenire il danno per giungere alla serenità, allontanarsi dal mondo online che passa automaticamente agli effetti offline, dietro il coraggio dei miserabili costruito dietro una tastiera. “Una cosa è certa, abbiamo bisogno di comunicare. Dio è comunicazione, è il suo nome che si tramuta nella comunicazione” – conclude Don Fortunato ricordando l’appuntamento del 1° maggio con la giornata bambini vittime – manifestazione che giunge al suo 21esimo anno. L’auspicio è che molte agenzie educative aiutino a sensibilizzare verso quelli che sono gli effetti positivi e verso le buone opportunità di comunicazione tecnologica, allontanando nel contempo, specie il mondo giovanile, dai pericoli e dai rischi.

V.D.

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