Lamezia, emergenza estate: appello di un medico del Pronto soccorso su carenza organico

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Lamezia Terme – Un medico del Pronto soccorso del Giovanni Paolo II, preoccupato per la carenza di organico specialmente in vista della stagione estiva, si rivolge in una lettera aperta ai vertici della sanità: “Egregi commissario, direttori, vertici amministrativi tutti della Asp di Catanzaro, comprendo bene il momento particolare che la nostra sanità sta attraversando, nonché la fase di transizione e di passaggio di consegne “scottanti” tra la vecchia e la nuova fase gestionale della salute della nostra regione; capisco bene tutte le grosse problematiche da affrontare e risolvere, nonché i grandi temi da discutere, però da umile operaio quale sono (e siamo, perché parlo a nome di tanti) volevo ricordare che la vita è  fatta anche di quotidianità da affrontare e di tanti piccoli problemucci (che spesso tanto ucci non sono). Tant’è, con questo mio appello mi accingo a non chiedere la luna, non chiedo che vengano sostituite le poltroncine ormai fatiscenti o le scrivanie così piccole e strette da non avere lo spazio per poter apporre timbro e firma sui fogli delle prestazioni eseguite, non chiedo che vengano sostituite le sedie di plastica, un tempo color rosso vivo, oggi virate al giallo sbiadito, o che venga posto rimedio all’assalto delle zanzare, ecc. ecc. Certo che no".

"Quello che chiedo è qualcosa di meno banale, ma credetemi di necessità estrema. Vado al dunque e lo faccio in termini molto semplicistici e concreti com’è mio costume fare. Nel nostro Pronto soccorso, come in tutto l’ospedale, è ormai nota la grave carenza di personale medico e infermieristico, nonostante l’ultima ondata di assunzioni. Considerato che si va incontro alla stagione estiva, quindi al raddoppio dell’afflusso di utenti nel Pronto soccorso e quasi al dimezzamento del personale per il godimento delle ferie (sacrosante), per quelle unità di infermieri assunti a tempo determinato con scadenza a fine maggio, questo corrente mese praticamente, considerate le condizioni di già cronica precarietà in cui versa il servizio di soccorso, non ritenete sia necessario rinnovare loro il contratto per almeno altri sei mesi (poi si vedrà), per poter dunque affrontare la prossima estate quantomeno senza ulteriori peggioramenti? È importante anche ricordare che gli infermieri in questione lavorano da noi già da qualche anno e dunque sono già formati in materia di emergenza sanitaria, sia in attività di triage che di assistenza e supporto per il paziente, e di conseguenza anche a volerli sostituire con altri loro colleghi si correrebbe il rischio di avere assistenza infermieristica sprovvista delle opportune e necessarie conoscenze ed esperienze".

"In tutta sincerità credo che questo mio appello richiami l’attenzione su una problematica da prevenire per il bene della comunità e la soluzione non potrà che avere ricadute positive su chi ha bisogno. E in cuor mio credo che quando si parla di salute bisogna pensare al primissimo approccio con il paziente, e che basterebbe partire da questi pochi e semplici provvedimenti per ripartire. Sarebbe già un buon segnale di effettiva volontà di cambiamento e di efficienza. Sicuro del vostro interessamento e della vostra sensibilità verso le problematiche della salute della comunità, auguro a tutti voi buon lavoro”.

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