Lamezia, Equal Pay Day: incontro su donne lavoratici e divario retributivo di genere

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Lamezia Terme - "Sabato 7 maggio, Lamezia Terme è stata sede di un convegno per parlare Equal Pay Day: la giornata simbolica dedicata alla sensibilizzazione sul divario retributivo di genere. L’evento si è tenuto alle 17 presso la Sala del Seminario Vescovile che ospita l’Università Unipegaso ed è stato organizzato dalle Presidente Fidapa delle sezioni di Lamezia Terme e Botricello rispettivamente: dott.ssa Antonella Centonze a Rosalba Viscomi con il patrocinio di Inclusione donna ed Unipegaso. Ha moderato la serata il notaio Maria Elena Pizzonia consigliera della sezione Fidapa di Lamezia Terme" è quanto si legge in una nota.

"Dopo i saluti istituzionali -precisano - delle Presidenti di sezione e della dottoressa Caterina Carbone che ha manifestato la sua soddisfazione in quanto donna ad ospitare il convegno nei locali dell’università dalla stessa diretta, sono intervenute Maria Rito Stilo Avvocato del foro di Reggio Calabria e componente della commissione Pari Opportunità CNF collegata in video conferenza  che ha parlato del GenderPay Gap: Fenomeno e dati sulla disparità salariale la quale ha spiegato come sia importante l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro non solo in termini politici ma anche di bilancio per la crescita del Pil: Prodotto interno lordo. La direttrice generale della cooperativa CILS di Cesena Angela Robbe sempre in videoconferenza ha parlato della normativa italiana e delle prospettive europee sulla pari opportunità, ha ricordato inoltre la Legge 5 dicembre n. 162 con le modifiche al codice donna, della nuova legge sulla parità salariale, entrata in vigore il 5 dicembre 2021. Una legge approvata in tempi brevi rispetto all’iter classico, grazie alla quale si mira alla parità di genere del divario retributivo uomo-donna che ogni anno costa all’Italia circa l’8% del Prodotto interno lordo. La nuova legge - spiegano -  introduce due principi molto importanti: la trasparenza e la premialità e fissa limiti stringenti: Le aziende con più di 50 dipendenti devono ogni 2 anni presentare un rapporto dove inserire i dati di genere su reclutamento, salari, opportunità di carriera, mentre per le più piccole ciò è facoltativo. Le aziende virtuose ricevono poi dal ministero delle Pari opportunità e delle Famiglie una certificazione. Il compito della certificazione utile è stato affidato all’UNI, l’ente italiano di normazione, Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il testo normativo sulla Parità Salariale diventa Legge dello Stato. La legge prevede l’istituzione a partire dal 1 gennaio 2022 della certificazione della parità di genere che punta ad attestare concretamente le misure adottate dai datori di lavoro per abbattere il divario di genere sulle opportunità di crescita in azienda, la parità salariare a parità di mansioni, la tutela della maternità".

"Il decreto del 5 Aprile 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 3 Maggio 2022 istituisce un tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese. Secondo la Robbe "la normativa si muove su due linee da una parte con interventi che mirano a contrastare i gap di genere e dall’altra per promuovere la parità salariale. Il percorso avviato grazie anche al ruolo della Fidapa è importante e sta a noi renderlo attuabile nel quotidiano per dar una mano alle generazioni future". "È poi intervenuta - continuano -  in collegamento Sila Mochi cofondatrice con Bettina Giordani di Inclusione donna che ha parlato della nascita di tale realtà non configurabile come associazione ma come rete tra persone, punto di aggregazione di tutte le Associazioni portatrici degli interessi delle donne. Anche la Mochi ha parlato dell’importanza della certificazione e come si speri entro il 2026 di poter raggiungere un alto numero di aziende che potranno rilasciare tale certificazione. Si pensa già dunque ad istituire un’unica piattaforma per la raccolta dei dati. Hanno parlato poi di impresa l’ingegnere Salvatore Modaffarri che ha approfondito l’aspetto del divario retributivo sullo sviluppo economico europeo e delle possibili soluzioni per valorizzare ed implementare il lavoro femminile e l’imprenditrice Caterina Fanello che ha parlato del valore di un’idea e di come metterla in pratica sulla base della propria esperienza da imprenditrice".

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