Lamezia, Franco Fazzari il primo accolito permanente della Cattedrale dal 1993

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Lamezia Terme – Dopo il motu proprio di Papa Francesco dello scorso anno, da quanto si apprende da ‘Vatican News’, la testata giornalistica ufficiale della Città del Vaticano, il Pontefice ‘in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato’ ha stabilito che i ministeri del Lettorato e dell'Accolitato siano aperti anche alle donne e alle suore. In merito all’Accolitato tra quelli istituiti alla Cattedrale di Lamezia Terme, c’è attualmente anche il professor Franco Fazzari.

Fazzari apprezzato professore e conoscitore della musica è il primo accolito permanente della Cattedrale, chiesa che, durante gli anni ha visto la presenza e il passaggio di tanti accoliti diventati poi sacerdoti, preti. Da quando ha iniziato il suo ministero è da sempre in cattedrale ed ha conosciuto i vescovi che vi si sono susseguiti: Palatucci, Rimedio, Cantafora, Schillaci e Parisi i quali hanno sempre apprezzato il suo lavoro da uomo di chiesa. Ad affidargli questa carica nel 1993 Monsignor Rimedio. Di lui si sottolinea anche il suo stretto e vivace rapporto avuto sin da bambino con il compianto Monsignor Antonio Marghella molto amato e conosciuto in città scomparso all'età di 92 anni nell’ottobre del 2018 e per molti anni parroco della Cattedrale. L’accolito è un non consacrato, ordinato tramite un particolare rito dal Vescovo, aiuta il diacono e assiste il sacerdote all'altare, nelle processioni e in altri atti di culto, e, sotto indicazione del parroco offre e porta in una teca una breve liturgia e la comunione nelle case dei malati che non possono partecipare di persona alla funzione religiosa.

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Il professore Fazzari che continua nell’espletare le mansioni in modo attento e puntuale, riferendosi al suo ministero, ricorda che: “Sono stato istituito accolito nel maggio del 1993 da Mons. Vincenzo Rimedio, su proposta dell'allora parroco della Cattedrale Don Antonio Marghella e sono stato il primo accolito istituito della Diocesi di Lamezia Terme per la comunità della Cattedrale. Nel mio ministero dell’accolitato mi occupo del servizio all'Altare, di curare la Liturgia e di distribuire l'Eucarestia e svolgo sempre la funzione di crocifero portando la Croce nelle processioni. Ora però la croce la vivo nella carne e offro la sofferenza procuratami dal cancro ai polmoni cui sono affetto alle sofferenze di Cristo per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime”.

F.I.

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