Lamezia, gli studenti dell’Einaudi ricordano Adele Bruno nel giorno del suo compleanno

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Lamezia Terme - Un’attenta platea di giovanissimi ha assistito all’incontro “Donne e uomini che cambiano. Noi Adele Bruno la ricordiamo così…” organizzato dall’associazione ARA e dal gruppo Donne insieme presso l’Istituto Einaudi, lo stesso istituto frequentato dalla ventisettenne lametina Adele Bruno, barbaramente uccisa nel 2011 dal suo ex fidanzato, ovvero da un ragazzo che aveva detto di amarla.

A sei anni dall’accaduto, nel giorno del suo compleanno, i suoi coetanei sentono ancora il bisogno di partecipare al suo ricordo, che si fa messaggio di sensibilizzazione sul tema attualissimo della violenza di genere. Un tema trattato in questa occasione da esperti del settore: il magistrato Giovanni Garofalo, presidente della Corte d’Assise di Cosenza e del Lions Club di Lamezia, la dottoressa Caterina Ermio, presidente nazionale dell’associazione Donne Medico, con la presidente lametina della stessa associazione Caterina Tropea. Intervenuti inoltre i giornalisti lametini Vinicio Leonetti, Terri Boemi, Pasqualino Rettura, Guglielmo Mastroianni, Fernando Isabella, Nadia Donato, che hanno offerto la propria testimonianza di cronisti rispetto all’esperienza vissuta all’epoca dei fatti, insieme ad una serie di riflessioni sul tema, arricchite dagli interventi dall’atleta lametina Martina Di Cello, oro mondiale di karate e campionessa italiana 2017, e di Caterina Nero, rappresentante dell’associazione Donne Insieme.

Al centro del dibattito il ruolo e la responsabilità dello Stato, in particolare dei legislatori, rispetto al tema della violenza di genere, e di contro quello dei singoli cittadini, uomini e donne. Ruoli in ultima analisi complementari, che sono uno lo specchio dell’altro, e che vanno senza dubbio incoraggiati nel loro evolversi da una giustizia che garantisca pene severe per chi sbaglia, come espressamente augurato dai genitori di Adele nella lettera aperta inviata in occasione dell’evento, in cui la giovane viene descritta come “dolce, disponibile, a tratti ingenua, cose che l’hanno portata a confrontarsi con il suo assassino senza difese”.

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Ed è dedicato alla violenza di genere e sui soggetti fragili il “percorso rosa” attivato presso il pronto soccorso del presidio ospedaliero lametino, unico esempio in tutta la Calabria, come sottolinea la dottoressa Tropea. “Le donne sono esseri bellissimi - ha dichiarato a questo proposito Garofalo - sono indulgenti e tendono al perdono e alla comprensione. Ma questo non deve esporle all’arbitrio dei mostri”.

L’incontro, aperto dai saluti della dirigente scolastica Rossana Costantino e moderato dalla giornalista Maria Scaramuzzino, è stato concluso dai rappresentanti delle Istituzioni, l’assessore alla cultura Simone Cicco e il sindaco Paolo Mascaro. “Un magistrato - ha dichiarato Mascaro - deve sempre avere davanti a sé l’immagine di chi patisce l’abuso sulla sua persona o su quella dei suoi cari. Ma le leggi non bastano e devono essere i genitori ad attivarsi: l’amore e la responsabilità verso i nostri figli devono estendersi anche ai figli degli altri”.

Al termine la consegna di targhe ricordo ai relatori e alla cugina della vittima Caterina Bruno. La manifestazione è stata arricchita da momenti musicali animati da giovani cantanti lametini, con l’accompagnamento di Francesco Sinopoli e di Patrick Pandolfo.

Giulia De Sensi

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