Lamezia, il racconto di un contagiato Covid: "Per sempre riconoscente al personale dell'Usca"

mascherina-20202_c5db5_baf54_15606.jpg

Lamezia Terme – Una storia di sofferenza ma anche di umanità, quella che un lettore ha deciso di condividere per lanciare un messaggio di speranza e solidarietà. Risultato positivo al Covid-19, il signor P. si è ritrovato solo a combattere la sua battaglia contro il virus con le paure che la malattia suscita ma anche per via della sensazione di smarrimento e isolamento che stava affrontando. “In un primo momento sono stato abbandonato a me stesso - racconta - anche per ricevere un tampone di controllo ho aspettato più di 25 giorni dalla data prefissata”. Giorni e giorni trascorsi in quarantena senza conoscere il suo reale stato di salute ma, nel buio in cui era piombato, una luce di speranza è arrivata dai medici dell’Usca (le Unità Speciali di Continuità Assistenziale). Il cittadino lametino esprime il suo plauso, in particolare, "al dottor Errico al dottore Impellizzero che - sottolinea - mi hanno visitato più volte offrendomi i loro preziosi consigli anche per telefono, talvolta anche quando non erano in servizio”. Così, racconta, “grazie a loro mi sono sentito meno solo”.

“Noi positivi - prosegue - siamo molto spesso lasciati a noi stessi, dal momento che, i nostri medici di famiglia, per quanto possano starci vicino per forza di cose non possono aiutarci come vorrebbero. Sapere che nelle Usca ci sono persone così gentili, preparate e disponibili (una volta ho chiamato il dottore Errico alle due di notte il quale, mi ha prontamente risposto), tutto questo fa stare tranquillo me e tutti noi cittadini di Lamezia”. Per il signore è importante, quindi, rendere omaggio a questi medici che, conclude: “nonostante il tanto e duro lavoro spesso restano nell’ombra”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA