Lamezia Terme - Lo scorso 23 giugno, fra emozioni di diverso tipo, è nata Arcigay Ligea Lamezia, l'Associazione che difende i diritti LGBTQIA+ la cui 'A' finale alla sigla denota l'aggiunta degli assessuali, per questo prima in Italia.
In una assolata Piazza Mazzini, fra i suoi sguardi sorpresi ma sempre più interessati, è stata ufficialmente inaugurata Arcigay Lamezia con un programma ricco di interventi. Motivo di incontro e confronto, la sede resta quella di Potere al Popolo del Reventino e del Lametino, che negli ultimi mesi sta dimostrando totale apertura verso l'intero territorio, sebbene alle spalle sia già segnato un passato di numerose lotte. L'obiettivo è quello di continuare un percorso iniziato decenni fa, già negli anni ‘70, continuare a fare massa critica nei confronti delle istituzioni, delle leggi, e di sensibilizzare i più piccoli, quindi attuare una serie di progetti formativi nelle scuole.
Ad aprire la giornata gli interventi di Rosario Piccioni (Lamezia Insieme), Sebastiano Barbanti (Pd), Maria Antonietta Di Cello (PaP del Reventino e del Lametino). A moderare Domenico Fato. A seguire la presentazione di Arcigay Lamezia con Marco Ammendola, (Segretario Arcigay Lamezia) e Giovanni Carpanzano, (Presidente Arcigay Lamezia). Un momento è stato inoltre dedicato alla presentazione del libro “Omosessualità in Iran” con Giuseppe Taddeo e Simona Bagnato. Infine, il documentario “Cos'è l'asessualità”.
“Un percorso compiuto fino ad oggi - dice Maria Antonietta Di Cello di PaP - che dopo l'approvazione della Legge Cirinnà deve proseguire. Quella che sarebbe potuta diventare una legge rivoluzionaria, infatti, a causa di compromessi politici è rimasta legge per metà”. Il percorso è in linea con l'intero programma di PaP delle ultime elezioni politiche: “Si parla di matrimonio ugualitario, c'è l'idea di introdurre una norma che vieti a livello nazionale la mutilazione genitale dei bambini o delle bambine in tenera età, rivendichiamo con forza una legge in materia di transomofobia - dice ancora - una legge sulla fecondazione assistita anche eterologa perché possa essere riconosciuto a tutti il diritto alla maternità e alla paternità”.
“Una cultura del rispetto - apre così il suo intervento Marco Ammendola, circondato da molti giovani - L'informazione arrivi a tutti, e sia incisiva sul territorio. Arcigay non è politica ma dobbiamo riconoscere i meriti a chi ci ha sostenuto: Potere al Popolo”.
“Ho partecipato a 2 pride, Cosenza e Pompei. - continua - Ho un sogno: quello di vedere il Pride anche a Lamezia. Far sfilare l'orgoglio di tutto il movimento LGBT. Il 14 luglio è una data simbolo per lo scoppio della rivoluzione francese. Tentiamo anche noi una rivoluzione qui a Lamezia Terme sul fronte dei diritti civili”.
V.D.
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