Lamezia, inaugurate le mostre “Incontriamo gli artisti” e “Quadripersonale di ottobre” - VIDEO

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Lamezia Terme – Creare un percorso artistico tra la Galleria Arte antica e Design, l’albergo Centrale e la Galleria SpazioArte57, e trasformare piazza San Giovanni nella piazza degli artisti. E’ questo l’intento delle due Galleriste Adele Paola e Giovanna Adamo, che con l’inaugurazione delle due mostre  “Incontriamo gli artisti” e la “Quadripersonale di ottobre” sperano di poter coinvolgere in un vero e proprio percorso sensoriale chiunque voglia ammirare le opere degli artisti coinvolti. Le mostre - patrocinate dalla citta di Lamezia Terme, hanno visto per l’inaugurazione la presenza del sindaco Mascaro e del vicesindaco Bevilacqua - rimarranno aperte fino al 30 novembre e ci sarà dunque la possibilità di ammirare le opere di Adolfo Atmabodh Magnelli, Mimmo Frascà, Giorgio Alluzzi, Ornella De Rosa, Roman Beatrice Mihaela, Onofrio La Leggia, Francesco Mercadante. Stili, storie e tecniche diverse si fondono insieme negli ambienti delle due gallerie e nella collaterale all’interno della hall dell’albergo centrale. 

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“Quadripersonale di ottobre”

La Galleria d'arte SpazioArte 57, nello specifico, ospita la “Quadripersonale di ottobre” con Ornella De Rosa, Francesco Mercadante, Roman Beatrice Mihaela e Onofrio La Leggia. Ognuno di essi realizza dei manufatti caratterizzati da generi artistici totalmente differenti l'uno dall'altro. La gallerista Giovanna Adamo spiega questo connubio di artisti e di spazi che hanno avuto intenzione di creare : “Vorremmo creare un triangolo dell’arte, qui in piazza san Giovanni tra SpazioArte57, l’albergo Centrale e Galleria Arte Antica e Design. Proprio qui nel centro storico di Lamezia – un ricordo, poi commosso, va alla presidente Jole Santelli scomparsa improvvisamente qualche giorno fa”.

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L’artista e critico d’arte Jeanfrancois Pugliese fa un’analisi attenta e filosofica delle opere e degli artisti: “Ornella De Rosa può essere introdotta con la sua pittura negli interni programmatici del Realismo magico italiano e del Precisionismo americano, dacché la pittrice rappresenta con ossessività le sue amabili fanciulle le quali sono tendenzialmente predisposte a recepire, in tutta la loro essenza ontologica, degli stilemi iconografici strettamente riconducibili ai pittori del Novecento italiano e internazionale, come Cagnaccio di San Pietro, Antonio Donghi, Felice e Filippo Casorati, Christian Schad, Ivan Albright, Paul Cadmus, George Tooker. Per quanto concerne il Precisionismo americano, la pittrice, Ornella De Rosa, ha dei riscontri stilistici con gli artisti americani, Charles Sheeler, Grant Wood, Georgia O'Keeffe, Charles Demuth e Gerald Murphy”. 

“Francesco Mercadante – spiega - a differenza delle due pittrici, predilige la fotografia. Egli si serve di essa non per rappresentare realisticamente gli oggetti volumetrici che s’impongono nella realtà che gli appartiene, bensì realizza, per mezzo della sua macchina fotografica, dei prodotti artistici, allo scopo di esprimere se stesso e di trasmettere i suoi stati interiori all'occhio dell'osservatore dei suoi quadri. Le forme e i colori sono deformati in base ai suoi gusti stilistici che racchiudono, in tutta la loro possanza iconografica, le sue sensazioni suscitate dai vari paesaggi con i quali egli si ritrova, personalmente, a convivere. La fotografia di Francesco Mercandante evoca il suo mondo che lo tiene prigioniero all'interno di se stesso, da cui egli, con l’aiuto dell'esercizio della deformazione artistica, cerca di sfuggire, e tale tentativo di fuga emerge, per l’appunto, all'interno della sua fotografia”. 

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Roman Beatrice Mihaela “predilige l'impiego delle tecniche miste per elaborare una pittura materica.  La maggior parte della sua produzione artistica tende a magnificare i suoi molteplici stati d'animo espressi, in maniera complessa seppure ossessiva, in virtù della sua gestualità aniconica e informalizzante. A riprova di ciò, la pittrice in questione spesso e volentieri recupera degli objects trouvés per poterli imprimere sulla superficie delle sue opere. Questi oggetti di uso comune, in fin dei conti, sono utilizzati per porre fortemente in rilievo dei concetti mentali totemizzati e racchiusi all'interno degli oggetti stessi, come un coltello, dei guanti in lattice, alcuni pezzi di stoffa e tanto altro di affine. Una parte della sua produzione artistica, come questa serie di dodici opere presenti in galleria, è pressoché dissimile da quella a carattere totemico, in quanto priva di simboli e di tanti oggetti comuni adottati sovente dalla suddetta artista. Le opere materiche e monocromatiche, esposte nella galleria SpazioArte 57 sono realizzate con delle tecniche miste e devono essere inserite all'interno del Sensorialismo materico e dell'arte informale”. 

Onofrio La Leggia presenta “una serie di sculture costituite da materiali tra i più disparati, come il marmo, il bronzo e la terracotta. Le sue sculture sono presenti in molte piazze d'Italia, e non solo, infatti, lo scultore anzidetto è compartecipe, sistematicamente, nelle grandi manifestazioni di Stato, in onore delle quali egli riesce a preparare, puntualmente, dei premi artistici che contribuiscono a celebrare non solo gli eventi pubblici, ma anche quelli privati. La sua scultura è imperniata sull'arcaicità antropica, le cui forme e i colori, irradiati dai suoi personaggi, riescono a porre in chiara luce delle specificità iconografiche che possono essere messe nella condizione di poter trasmettere all'occhio dell'osservatore dei suoi lavori delle reminiscenze stilistiche connesse non solo alle varie culture del Nord Europa, come il Tardo gotico internazionale, ma anche alla Grecità e alla Romanità che, fondendosi in un solo unicum, hanno esercitato un potente influsso, sulla formazione intellettiva dello scultore, Onofrio la Leggia”.  

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“Incontriamo gli artisti”

La galleria arte antica e design ospita invece la mostra “Incontriamo gli artisti” con Adolfo Magnelli, Mimmo Frascà, Giorgio Alluzzi (già presente in galleria con una sua personale il mese di febbraio) e alcune opere di Sonia Bellezza. La curatrice della mostra Adele Paola, che ha aperto questo spazio espositivo nel 2005 con il desiderio di avvicinarsi all’arte, propone artisti meritevoli di studio e attenzione e precisa “io dico che la mia galleria è come l’arte un costante flusso di energia in continua evoluzione. A volte la galleria torna sulle proprie tracce per modificarsi e dar vita a qualcosa di nuovo. Questa sera la galleria propone com’è consuetudine ormai da alcuni anni: una contaminazione tra stili ed epoche in una fusione contemporanea”. E anche lei si sofferma sulla volontà di traformare piazza san Giovanni nella piazza degli artisti: “Galleria arte antica e design con una contaminazione di stili, mentre la galleria spazioarte57 presenta un’ambientazione molto più minimal e una collaterale nell’albergo centrale, tutto qui in piazza e credo che il pubblico sia ben felice di avere due occhi per guardare e un cuore per emozionarsi e un cervello per pensare”.

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Sempre il critico Jeanfrancois Pugliese ci spiega gli stili, le correnti e le tecniche a cui i due artisti adolfo magnelli e mimmo frascà si ispirano.  Adolfo Magnelli, artista cosentino “elabora una pittura oltre che figurativa anche concettuale che rappresenta le banconote euro. I suoi cavalli sono realizzati con i colori acrilici, il cavallo rappresenta la potenza monetaria e appunto la forza vulcanica che si presenta all’interno di ogni soggetto psichico, oltre a magnificare il potere stesso”.  Da Reggio Calabria invece arriva il maestro Mimmo Frascà, un bronzista. “All’interno del suo travaille – spiega Jeanfrancois Pugliese – la grande rifigurazione oltre che quella antropica anche quella animale. In galleria è presenta una testa in bronzo dedicata ad un animale molto istintivo e selvatico come la capra. E un manufatto realizzato appunto in bronzo” . Per quanto riguarda l’artista Giorgio Alluzzi, già presente in galleria con una sua personale inaugurata lo scorso febbraio "pone, in tutta la sua magnificenza ontologica, tutti i capisaldi e le valenze cromo-formali all’interno del suo travaille - e aggiunge - di conseguenza l’artista deve essere ancorato all’interno del sensorialismo materico poiché la sua pittura tenta di emergere al di là della metà del fondo e costituendo dei cromoformi valori informali". 

A.B.

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