Lamezia, insediamento Procuratore Salvatore Curcio: "Uffici lametini sono presidio di legalità di cui non si può fare a meno" - VIDEO

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Lamezia Terme – “Ognuno di noi deve essere testimone del suo impegno civile, ognuno deve fare la sua parte. Penso che in un magistrato non debbano mai mancare le doti di equilibrio ed umanità e da parte mia, proprio perché so che la giustizia è, innanzitutto, un servizio importante per i cittadini, posso dire che la porta del mio ufficio sarà sempre aperta”. Così il nuovo procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Curcio, ha esordito nel suo discorso di insediamento, nel corso della cerimonia ufficiale che si è tenuta oggi al Palazzo di Giustizia lametino. E’ stato il Presidente del Tribunale, Bruno Brattoli a presenziare l’udienza per la firma della nomina, insieme alla presidente della Sezione Penale Maria Teresa Carè, il giudice Carlo Fontanazza e il sostituto Procuratore Luigi Maffia.  

“Gli uffici lametini rappresentano un avamposto e un presidio di legalità di cui non si può fare a meno” ha poi ribadito il neo procuratore, dal 1989 in magistratura, con 25 anni di carriera di magistratura requirente alle spalle, la maggior parte della quale passata alla DDA dove ha coordinato e portato avanti alcune delle inchieste più importanti sulle cosche di ‘ndrangheta del territorio calabrese.

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In quella stessa aula, l’aula “Garofalo”, in cui mosse i primi passi come pubblico ministero della DDA, contro quello che poteva essere definito il “Gotha” della’ ndrangheta lametina, oggi ha giurato come nuovo Procuratore. Un incarico importante, che ricopre, da facente funzioni, già da qualche mese e che gli ha permesso di conoscere ulteriormente questo territorio che più volte è stato definito “difficile” ma che apre anche degli spiragli, così come ha ribadito lui stesso pensando, ad esempio, ai giovani volontari di Trame che ha avuto modo di vedere e conoscere in questi giorni in cui il Festival dei libri sulle mafie si è tenuto nella città della Piana. Un ringraziamento per la loro presenza e un saluto affettuoso, il procuratore Curcio lo ha fatto ai genitori di Dodò Gabriele, il bambino ucciso barbaramente nel 2009, un caso che ha seguito personalmente. I genitori di Dodò erano presenti oggi, così come il procuratore capo Nicola Gratteri, l’aggiunto Giovanni Bombardieri, il sostituto Elio Romano e tutte le massime autorità istituzionali, civili e militari e religiose che oggi hanno voluto essere presenti alla cerimonia. Un ringraziamento doveroso e sentito è stato fatto dal Presidente del Tribunale Bruno Brattoli che ha ribadito come la presenza di Curcio, “inorgoglisce perché magistrato di notorio ed eccezionale valore oltre ad essere una persona di estrema gentilezza istituzionale”. “Inizierà una avventura sicuramente impegnativa – ha sottolineato - in una città che presenta alcuni profili di criticità, insieme ad elementi di assoluto valore. Una città che mi è entrata profondamente nel cuore e che difenderò sempre, cercherò di dare la risposta istituzionale a tutte le esigenze dei cittadini. Sono certissimo che le cose possano andar bene anche mi rendo conto delle difficoltà”.

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Anche su questo il Presidente ha rinnovato una richiesta, quella di “poter avere un organico sufficiente per poter affrontare le difficoltà. Confidiamo nel Csm e negli organi ministeriali di un’attenzione particolarmente vigile a questa città, anche dopo gli ultimi fatti di cronaca”. Un ritratto della professionalità, competenza tecnica e preparazione, oltre alle doti umane di Curcio, “un professionista che organizza silenziosamente il lavoro e riesce a dare grande serenità e armonia, come serve in territori come questi gravati dalla criminalità organizzata” è stato fatto dal Procuratore generale Raffaele Mazzotta, che tanto bene conosce Lamezia nella quale ha operato per anni, divenendone anche cittadino onorario. “La situazione è migliorata – ha aggiunto Mazzotta - ma mantenere alto il livello di guardia è la priorità e attenzione su quello che è la ricaduta sulla criminalità definita comune”. Un concetto ribadito anche dal consigliere del Csm, Massimo Forciniti: “Lamezia è una sede importante che merita grande attenzione.  Abbiamo una scopertura dell’11% a livello nazionale di magistrati italiani, ma abbiamo una scopertura anche del personale amministrativo, ed è complicato gestire queste criticità, specie in sedi di frontiera come quelle calabresi”. “È importante – ha aggiunto - saper coniugare qualità, efficienza. Queste sedi periferiche non sono sole e devono lavorare al meglio. Qui abbiamo un organico variegato con magistrati giovani e altri di esperienza”. “Sono onorato di poter lavorare con lui” ha commentato il sostituto Luigi Maffia, che ha raccontato un aneddoto di quando muoveva i primi passi da giovane magistrato e vedeva l’operato di un altrettanto giovane sostituto Salvatore Curcio. “Stia molto vicino alle sorti di questo Tribunale che non può essere considerato assolutamente inferiore ad altri” ha commentato il Presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Lamezia, Antonello Bevilacqua, che ha salutato anche a nome del personale amministrativo “che lavora tra tante difficoltà” e ha ricordato “la grande battaglia per difendere il Tribunale e lo faremo ancora, perché siamo certi che questa comunità ha assolutamente bisogno di questo presidio di legalità”.

Claudia Strangis

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