Lamezia, intitolata piazza nel quartiere Savutano al poeta Salvatore Borelli - VIDEO

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Lamezia Terme - La piazza antistante la Chiesa Santa Maria Goretti, nel quartiere Savutano, da oggi sarà memore della figura del poeta lametino Salvatore Borelli. È proprio a lui che la piazza è stata intitolata, nel giorno in cui ricorre il 14esimo anniversario della scomparsa. Un iter iniziato nel marzo 2015, fatto partire da una richiesta dell’Associazione culturale pArt, e che a distanza di tre anni ha trovato il suo compimento. L'inizio della cerimonia è stato segnato da una delineazione della sua figura, sia dal punto di vista dell'uomo che del poeta, descritto come "persona dal carattere estroverso, creativa e allegra" e grazie a lui "per la prima volta il dialetto paesano si concretizza in forma poetica". La sua è una poesia che ha come tema soprattutto il paese, sentito come tradizione e nella storia, con l'utilizzo di un dialetto arcaico di parole forti, che conferiscono alle sue opere "classicità - e consentendo al poeta - una capacità descrittiva e un'espressione pittorica unica".

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Presenti alla cerimonia anche i Commissari prefettizi Francesco Alecci e Mariagrazia Colosimo. “L'intitolazione delle strade è un atto importante - ha evidenziato Alecci - non solo per la necessità di organizzazione della vita quotidiana, ma soprattutto perché è un'occasione per una comunità di ricordare le persone migliori che ha avuto. Chi meglio di un poeta, come Salvatore Borelli che ha usato la parola per fare cultura, una cultura non accademica ma popolare fatta per il popolo e che traeva dal popolo le origini e la sua forza". 

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Prima della benedizione della targa da parte di Monsignor Giuseppe Ferarro, vice parroco della chiesa di Santa Maria Goretti, è intervenuto Salvatore De Biase leggendo un passo di uno scritto da lui composto e dedicato alla vita e alle opere di Borelli stesso. Presenti alla cerimonia anche figli, nipoti, parenti e conoscenti del poeta lametino. “Lo stato d'animo che mi pervade oggi è contrastante, emozionatissimo e contento, anche perché hanno scelto questo luogo. Mio padre pur non frequentando molto spesso la chiesa, era credente e aveva un grande senso religioso", queste le parole del figlio Giovannino Borelli. A fine cerimonia le nipoti hanno omaggiato la targa con dei fiori. 

Antonia Butera

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