Lamezia, l’allegoria del viaggio nel romanzo d’esordio di Domenico Benedetto D’Agostino “Al di là delle dune”

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Lamezia Terme - Un cammino verso il mare che diventa simbolo e allegoria, una scrittura evocativa dal punto di vista emotivo, letterario, filosofico: “Al di là delle dune”, A&B Editore, è il romanzo d’esordio di Domenico Benedetto D’Agostino, giovane filologo, blogger, collaboratore dell’Uniter e responsabile della Biblioteca galleggiante dello spettacolo presso il Tip Teatro. Da sempre attivo nel panorama culturale lametino, D’Agostino è una promessa di cui la città attendeva l’esordio nel mondo della Letteratura, fatto dimostrato dalla calorosa presenza di pubblico alla presentazione presso la sala del Chiostro S.Domenico, introdotta dall’editrice Pina Labanca, condotta dal giornalista Giorgio Curcio, e accompagnata dalle letture della giovane Benedetta Fazzari.

In un’atmosfera di grande afflato emozionale, la platea ha potuto viaggiare su percorsi di natura incontaminata, incrociare un borgo abbandonato, fermarsi per cena e poi sognare, fino ad imprimere le proprie orme sulla sabbia, in un’affascinante anabasi contemporanea. Un libro pervaso da un senso onirico della vita e dei luoghi, attraversato secondo Labanca da “una poetica dolce ed elegante”, e punteggiato di descrizioni sottili e digressioni semplici e profondissime, integrate sapientemente in un testo che non fa mistero delle sue basi critiche, filosofiche, letterarie. 

“Lo abbiamo pubblicato perché D’Agostino dimostra in questa prova non solo di essere uno scrittore ma anche un grande lettore”, chiarisce infatti Labanca, che lo ha inserito nella nuova collana Qed (Quod erat demonstrandum), dedicata ai testi con sfumature filosofiche. “In realtà, in questo libro la filosofia è incidentale – spiega D’Agostino – come nel mio percorso di vita, d’interessi. Vengo dall’archeologia e ho sempre creduto che come disciplina non mi appartenesse. Ma ho capito scrivendo che forse le appartengo io, e che tutti prima o poi dobbiamo farci i conti. Così come, se si scrive, occorre fare i conti con la Letteratura, con tutto ciò che è venuto prima di te”. 

 Grande il peso nel libro degli studi antropologici – in particolare, i libri del professor Vito Teti –, delle letture di nicchia, ma anche dell’esperienza personale, rimasta accuratamente personale e inserita nell’universale di un disegno letterario che scorge il mare senza prescindere dall’attualità delle sue tragedie, ma è anche capace di cullare e consolare con mani invisibili di dune e di onde, fino a raggiungere il traguardo finale.

Giulia De Sensi

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