Lamezia, l'uso dei beni confiscati al centro dell'evento Rotary: don Panizza indicato come eccellenza nel campo della legalità

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Lamezia Terme – Un convegno regionale, promosso dal Distretto 2102 Rotary Calabria presieduto dal Governatore Fernando Amendola, sul tema dell’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, al temine del quale è stata proposta la candidatura della Comunità Progetto Sud rappresentata dal suo storico fondatore Don Giacomo Panizza, quale esempio di eccellenza nell'utilizzo di beni confiscati e presidio di legalità in un territorio particolarmente delicato quale quello lametino. È quanto è andato in scena questa mattina al al Teatro Grandinetti, con la partecipazione di numerose autorità rotariane, soci del Rotary e di autorità civili e militari, in rappresentanza dei corpi delle forze dell’ordine quotidianamente impegnate nella lotta contro la mafia.

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"Il bene confiscato. Bene comune, bene di tutti", questo il titolo del convegno che è stato suddiviso in due sessioni, la prima dedicata alla gestione dei beni immobili confiscati, alle problematiche e ai casi di successo, con la partecipazione di Beniamino Fazio capo sezione Direzione investigativa antimafia Catanzaro, Domenico Guarascio Procura della Repubblica – Tribunale di Catanzaro, Francesco Spaccarotella presidente Club promotore RC Presila Cosenza Est, amministratore giudiziario. I lavori sono stati moderati da Stefania Di Buccio amministratore giudiziario e avvocato. “La gestione dei beni confiscati presenta problemi spesso di natura economica, altrettanto spesso di natura sociale, - ha rilevato il procuratore Guarascio - in considerazione del fatto che l’azione di contrasto alle mafie arriva a prendere beni che spesso portano con sé grosse difficoltà di gestione, sono sprovvisti della liquidità necessaria per poter pagare i dipendenti e altrettanto spesso hanno problemi di natura fiscale ed erariale. Bisogna quindi che le istituzioni, la magistratura ma anche gli enti locali, facciano fronte comune per la gestione di questi beni”.

Nella seconda sessione si è parlato invece della destinazione dei beni confiscati e della loro restituzione ai territori e alla collettività, con la partecipazione di Paolo Mascaro sindaco di Lamezia, Anna Fasano di Banca etica, istituto di credito nazionale finalizzato alla sovvenzione di imprese e associazioni del Terzo settore, Marcella Vulcano presidente Advisora, in rappresentanza della figura professionale degli Amministratori giudiziari, quotidianamente impegnata nella attività di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità e Don Giacomo Panizza.

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“Per la Progetto Sud quello di oggi è un incontro particolarmente significativo – ha affermato don Panizza - perché la nostra esperienza nella gestione di una casa confiscata alla ‘ndrangheta ha portato ad avere in quel luogo attività sociali dove non c’era nulla. Oggi abbiamo 22 dipendenti che lavorano per un indotto economico di oltre un milione di euro. Perciò l’utilizzo dei beni confiscati costituisce anche un valore economico, ma bisogna farlo insieme con il Comune, con la società, anche e soprattutto con le persone che ne hanno bisogno e i giovani. Il nostro esempio richiama la collaborazione tra istituzioni e società, tra Stato e popolazione. Per cambiare le cose, per battere la criminalità e la ‘ndrangheta non sarà mai sufficiente neanche l’esercito e la repressione ma è necessario che chi governa e chi è governato lavorino insieme per liberare questi territori”.

Bruno Mirante

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