Lamezia, la confisca a Mazzei e i due generi candidati alle Politiche

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Lamezia Terme – È salito alla ribalta delle cronache nazionali, il caso della confisca beni all’imprenditore lametino Salvatore Mazzei. Una notizia che arriva nel pieno della campagna elettorale e che ha avuto rilevanza a livello nazionale, anche perché entrambi i generi dell’imprenditore, che ha visto proprio ieri la confisca di 200 milioni di euro di beni, sono candidati alle prossime elezioni politiche. I due, che hanno sposato le figlie di Mazzei, sono candidati tra le file della destra. Si tratta infatti di Domenico Furgiuele, coordinatore regionale e candidato con Noi con Salvini alla Camera, e di Massimo Cristiano, presidente lametino di Mtl e candidato sempre alla Camera tra le fila di Casapound ed ex consigliere del consiglio comunale di Lamezia Terme sciolto per infiltrazioni mafiose.

E la confisca al suocero, imprenditore edile 62enne arrestato nell’ottobre scorso per scontare un cumulo di pene di due anni e undici mesi, arriva su disposizione del Tribunale dopo un sequestro richiesto dalla Dda per coloro che sono ritenuti “collegati, o contigui, ad organizzazioni di 'ndrangheta”. Secondo gli inquirenti, infatti, che hanno avviato indagini dal 2011, si tratterebbe di “un patrimonio illecitamente acquisito pari a 200 milioni di Euro” ed hanno evidenziato poi come “L'attenta analisi dei dati acquisiti ha permesso di accertare una rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati ed il flusso di denaro realmente introitato da parte del Mazzei e del Nucleo familiare”.

Intanto, Massimo Cristiano, tramite un comunicato stampa di Casapound Calabria, afferma che “È inaccettabile che vengano messe in discussione l'onorabilità e la rispettabilità di un candidato e tali accuse personali e sgradevoli hanno l'unico intento di spostare l'attenzione su piani diversi rispetto a quelli del normale confronto politico”. 

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