Lamezia: La Judeca, un quartiere storico da valorizzare

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Lamezia Terme – Una prova tangibile della presenza degli ebrei a Nicastro si può trovare e, letteralmente, “scovare” nell’attuale quartiere del Timpone, un tempo chiamato, “Judeca”. A ricordare questo pezzo di storia è rimasta una targa apposta dieci anni fa, dopo le insistenze di alcuni esponenti del Pse, tra cui Roberto Gigliotti, che si sono prodigati affinché venisse ricordata la laboriosa comunità ebraica che ha operato nel quartiere dal XIII al XVI secolo, espulsa con l’Inquisizione Spagnola del 1510, e che costrinse la cancellazione della Judeca, che tra l’altro, fu abbandonata.

Ingresso-Judeca-1.jpgL'ingresso al quartiere della Judeca su via Garibaldi

Percorrendo via Garibaldi, infatti, la targa indica proprio l’ingresso al quartiere che veniva, un tempo, aperto al mattino e richiuso la sera. Ad accertarne la presenza, non solo reminiscenze e racconti di qualche anziano ma anche la testimonianza di due storici nicastresi: Pasquale Giuliani nelle sue “Memorie storiche della città di Nicastro” scriveva: “Similmente sulla destra sponda del Canne era com’è tuttavia un agglomerato di case, ove è fama che ghetto fosse stato di ebrei; e che dal luogo sassoso e dirupato si è sempre nominato Timpone”; mentre Giacinto Montesanti nella sua “Storia di Nicastro”, scriveva ancora “Nel medesimo periodo (XIII sec.) la venuta degli Ebrei in Calabria ne portò, anche fra noi, una piccola colonia, la quale pose stanza in apposito ghetto: il Timpone.

Proprio per la sua posizione, in mezzo ai due torrenti Barisco e Canne, si era formata una fiorente attività e gli abitanti del quartiere hanno potuto sfruttare le condizioni favorevoli per avviare attività lavorative come quelle dei conciatori di pelli, tintori, cultori del gelso tanto che ci sono ancora alcuni vicoli del quartiere che portano proprio questi nomi. Passeggiando nelle stradine del quartiere si respirano la bellezza e l’importanza storica e sembra, quasi, di ritrovarsi in un angolo antico di mondo nonostante sia così vicino alla modernità della città, essendo divisi solo da un ponte.

Torrenti-Judeca-3.jpgI due torrenti che scorrono nell'antico quartiere ebraico

Conciapelli-Judeca-7.jpgVico Conciapelle

Riscontri tangibili della presenza degli ebrei su cui, negli anni, tanto si è discusso, sono riscontrabili sia nella chiesa di Sant’Agazio che, secondo lo storico lametino Vincenzo Villella, nasconderebbe la vecchia sinagoga, tesi confermata anche nelle parole della prima rabbina donna in Italia, Barbara Irit Aiello, che avrebbe fatto notare alcune delle similitudini architettoniche proprio durante una sua visita al quartiere del Timpone. Secondo la Aiello, infatti, il rosone della facciata sarebbe stato modificato e, in origine, avrebbe rappresentato la stella di David. Altro elemento, notato dalla rabbina, sarebbe il Mikveh, luogo sacro utilizzato per il bagno rituale, ora un giardino privato su una terrazza. La rabbina, inoltre, sposò, qualche anno fa, intorno al 2006, una coppia ebrea, che, con una cerimonia Ebraica (la prima dopo 500 anni), si unì presso le rovine del castello di Re Federico II, affacciandosi sul Timpone, luogo che lei definisce “quartiere dove fu offerta protezione agli Ebrei dalle persecuzioni”.

Barbara Irit Aiello, durante la sua visita di qualche anno fa, aveva proprio dichiarato che sarebbe stato opportuno sottoporre al vaglio di esperti e della Soprintendenza dei Beni culturali calabresi, tali elementi architettonici proprio per accertarne la validità anche per dare un ulteriore valore al centro storico e a tutta la città di Lamezia.

Come per altri luoghi storici lametini, infatti, sarebbe opportuno valorizzarne l’importanza, anche per creare dei percorsi turistici che accompagnino e invoglino coloro che vogliono visitare la nostra terra a conoscere anche altre realtà a parte quelle più evidenti e a prescindere dal turismo vacanziero che predilige il mare. Ideale sarebbe la predisposizione di un percorso culturale e storico che aiuti a scoprire questi angoli dimenticati e non valorizzati e che, invece, sono assolutamente suggestivi.

C. S.

Judeca-4.jpgUno dei vicoli caratteristici del quartiere ora chiamato "Timpone"

Judeca-5.jpgLa Chiesa di Sant'Agazio con il rosone

Mickveh-Judeca-6.jpgMickveh

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