Lamezia, la protesta degli stagionali davanti sede Sacal: "Senza lavoro dal 2019 nonostante aumento dei voli"

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Lamezia Terme – Senza lavoro dal 2019. Non c'è pace per i lavoratori precari dell'aeroporto internazionale di Lamezia Terme che dalle prime luci di questa mattina stanno protestando davanti la sede di Sacal per chiedere di essere riassorbiti, come avvenuto a partire dallo scorso aprile, per 25 loro colleghi. Si tratta di 8 operatori OUA (Operatore unico aeroportuale) addetti alla rampa finora esclusi dal riassorbimento.

“Una scelta inspiegabile – racconta Francesco Maione, uno dei lavoratori precari esclusi dalla graduatoria – perché rispetto al 2019 c'è il 10% di voli in più ma nonostante ciò siamo ancora in attesa di risposte”. In previsione della stagione estiva e della relativa programmazione di voli che è nota sin da gennaio, la Sacal ad aprile scorso ha richiamato in servizio per 30 ore settimanale 25 dei lavoratori precari, lasciandone fuori solo 8 che ora reclamano le stesse opportunità dei loro colleghi anche in considerazione del maggiore flusso di voli che si registra a Lamezia Terme.

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Da qui la decisione di organizzare una manifestazione davanti la sede di Sacal per lanciare un appello al neo amministratore unico Marco Franchini, al presidente della regione Roberto Occhiuto, al sindaco Paolo Mascaro e alla rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione di Sacal Maria Grazia Milone. "Se il lavoro c'è perché noi restiamo a casa?". Chiede, sempre dai nostri microfoni, Maione che aggiunge: “Mentre i nostri colleghi sono carichi di lavoro e non vanno nemmeno in ferie noi precari siamo costretti a restare a casa”.

Bruno Mirante

Reazioni

Cristiano (Italexit) : “Sacal risolva  la questione degli 8 lavoratori stagionali”

Lamezia Terme - "Si fa un gran parlare di giovani, e meno giovani, che non hanno voglia di lavorare. E poi c’è chi vuole lavorare; ne ha bisogno. Ma è fermo dal 2019. Italexit Calabria, attraverso il coordinatore regionale, Massimo Cristiano, esprime pieno sostegno alla protesta di otto lavoratori precari dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme che, nonostante l’aumento stagionale dei voli, sono rimasti esclusi dal riassorbimento del personale e stanno protestando dinanzi la sede di Sacal. Come era prevedibile e previsto sin dal mese di gennaio, in vista della stagione estiva la Sacal  – ente gestore degli aeroporti calabresi, tra i quali soltanto quello di Lamezia parrebbe funzionare a pieno regime – lo scorso mese di aprile ha dunque richiamato in servizio, per trenta ore settimanali, venticinque lavoratori precari fermi da ben tre anni. Non si capisce, tuttavia, con quale criterio non siano stati riammessi solo otto lavoratori rimanenti, gli stessi otto operatori Oua (Operatore unico aeroportuale) addetti alla rampa, che stanno manifestando in queste ore davanti gli uffici della Sacal, reclamando, legittimamente e a buon diritto, le stesse opportunità dei loro colleghi, anche e soprattutto in virtù del maggiore flusso di voli che si registra a Lamezia Terme nell’arco di questi mesi estivi, in cui la presunta pandemia pare (si spera) alle spalle. Una scelta inspiegabile, quella di Sacal, proprio perché, rispetto al 2019, si registra il 10% di voli in più. Gli otto precari stanno, da stamane, lanciando un appello al neo amministratore unico di Sacal, Marco Franchini, nonché al presidente della regione Roberto Occhiuto, silente su questo tema; al sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, e alla rappresentante del Comune nel CdA di Sacal, Maria Grazia Milone. Italexit si schiera decisamente dalla parte di questi otto lavoratori, dietro i quali vi sono otto famiglie che devono andare avanti in questi tempi difficili. Seguiremo la vicenda e assicuriamo il pieno impegno per addivenire quanto prima a una risoluzione della questione." Così in una nota il coordinatore regionale Italexit, Massimo Cristiano.

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